Arriva da Trepuzzi un'altra brutta storia di violenza, questa volta da parte di un figlio nei confronti dei propri genitori, esasperati ormai dalla situazione.

La sede del Circolo Culturale 'Galileo' di Trepuzzi, sito in Corso Umberto I, ospita un nuovo evento di cultura, conoscenza e informazione, nel rispetto del suo motto: “dove c'è cultura, c'è civiltà”.

Una richiesta di ascolto che ASL Lecce ha raccolto, includendo i rappresentanti dei pazienti nel Gruppo di lavoro aziendale che si occupa dell'uso terapeutico della cannabis.

Dovrebbe sempre essere 'di fiducia' la donna delle pulizie, o la propria colf, come la si voglia chiamare, ma non sempre è così, tanto che più di qualcuna, approfittando della possibilità di stare a casa, fa la furba.

Può capitare che le lettere o i documenti arrivino spesso dopo molto tempo dal giorno di invio, soprattutto nelle epoche passate, ma un ritardo di 66 anni sembra davvero troppo. Alla vicenda comparsa pochi giorni fa sui giornali, che raccontava di una lettera spedita dalla Libia, dal marito in guerra, e arrivata in Salento ben settantacinque anni dopo, se ne aggiunge un'altra simile proveniente, questa volta, da Trepuzzi, Comune del Nord Salento. A raccontarla il figlio del protagonista, dal momento che lo stesso, Giovanni Prima, conosciuto da tutti come “Mesciu Ntoni”, divenuto un noto orologiaio una volta tornato dalla guerra, è deceduto lo scorso 1° febbraio, a 97 anni. Prima, arruolatosi in Marina nel '41, aveva partecipato, durante la seconda guerra mondiale, alle campagne belliche, distinguendosi sul campo e arrivando a salvare la vita di molti suoi commilitoni, grazie ad una “soffiata” che lo avvisò di un imminente bombardamento, al quale molti scamparono allontanandosi in tempo da quella base.

Per questo, fu lo stesso Prima, nel 1951, a sei anni dalla fine della guerra, a chiedere, tramite una lettera alla Marina Militare, il riconoscimento per la partecipazione alle campagne belliche, non solo per amor proprio e fierezza, ma anche per poter percepire la pensione di guerra che gli spettava. Peccato che il certificato sia giunto a destinazione davvero troppo tardi, e che il signor Prima, nel frattempo deceduto, non possa né leggerlo né stringerlo tra le mani, dopo averlo atteso per più di mezzo secolo.

Tutto può diventare un'arma, anche gli oggetti più impensabili e assurdi, che fanno capire come gli episodi più strani e incredibili non accadano soltanto nei film.

Una mattinata movimentata quella di ieri, martedì 9 gennaio 2018, nel centro di Campi Salentina, esattamente in Piazza Libertà, cuore pulsante del paese e luogo molto frequentato dai cittadini.

Il Liceo artistico e coreutico “Ciardo-Pellegrino” di Lecce, nell'ambito delle attività di orientamento in ingresso ha programmato il terzo dei sei OPEN DAY.

È una delle categorie che più infastidisce gli automobilisti di ogni città, quella dei parcheggiatori abusivi, persone che, senza autorizzazione, richiedono somme di denaro a conducenti di veicoli per poter sostare in un parcheggio.

È così sorprendente, interessante e drammaticamente coinvolgente la storia di Carlo Calcagni, tanto che il regista romano Michelangelo Gratton, ha deciso di racchiuderla in un film. “Una vita così particolare e intensa, vissuta con uno straordinario valore umano e un'impareggiabile forza interiore, quella di Carlo, che lotta ogni giorno contro un beffardo destino, che mi è rimasta nel cuore forse più di tante altre storie che ho raccontato e riprodotto sullo schermo”, si esprime così Gratton su un noto quotidiano siciliano, in merito al proposito di portare in scena la vita di Carlo, guagnanese, ex Colonnello del Ruolo d'Onore nell'esercito, pilota-istruttore di elicottero in Bosnia-Erzegovina, oggi ciclista paralimpico, che da anni combatte contro una grave malattia degenerativa, un mostro invisibile, almeno esteriormente, la Mcs, Sensibilità Chimica Multipla, sindrome immuno-tossica infiammatoria, causata da uranio impoverito e nanoparticelle varie inalate durante un bombardamento mentre era in missione nel territorio balcanico.

Una malattia combattuta con forza, grinta, determinazione, caparbietà e ostinatezza, senza mai abbandonare la sua bicicletta, il “suo destriero” , nonostante le cure e i trattamenti a cui si sottopone ogni giorno, tra flebo, iniezioni, pillole, ventilatore polmonare, ossigeno terapia o interventi d'urgenza. “Il mio compito è questo- scrive Calcagni sul suo blog- portare un messaggio di speranza a tutte le persone in difficoltà, essere di esempio a tanti che soffrono e far capire che lo sport può dare a chiunque una nuova possibilità”. E il filmaker Michelangelo Gratton, prendendo a cuore la storia d'amore e coraggio dell'ex militare e ciclista di Guagnano, con il progetto di raccontare la sua storia attraverso un film, sposa il suo proposito di giungere al cuore di quante più persone possibile, portando alla luce un piccolo spaccato di una realtà dura ma allo stesso tempo speciale. Locations del lavoro cinematografico, saranno la piazza centrale di Guagnano, l'abitazione di Carlo e la palestra nella quale si allenava.

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