E' sempre meravigliosa la solidarietà spontanea e disinteressata, soprattutto quando si sposa con la necessità e il desiderio di fare concretamente del bene.
E sono tante le storie che raccontano di questo altruismo e di vere e proprie missioni d'amore. Una di queste arriva da Squinzano, e ce la racconta la signora Maria Regina Martina che, insieme alla figlia Gaia Ruggio, principale fautrice di questa iniziativa, da circa un mese ospita in casa propria quattro ucraini in fuga dalla guerra, una mamma di 36 anni e i suoi tre figli, rispettivamente di 2, 10 e 14 anni.
Un'esperienza nata anche grazie ai moderni mezzi di comunicazione, che mettono in contatto chiunque anche a kilometri di distanza. Le due donne, infatti, ci racconta Maria Regina, avevano preso parte ad un gruppo Facebook, uno dei tanti nati negli ultimi mesi per permettere di comunicare con il popolo ucraino, provando così a fronteggiare con le armi potenti della tecnologia l'enorme crisi umanitaria che stiamo vivendo. E' qui che le due squinzanesi entrano in contatto con la 36enne ucraina, offrendole un alloggio sicuro e una possibilità di salvezza per lei e i suoi tre bambini. E' Gaia a rappresentare l'anello forte di questa catena, a preoccuparsi di tutto e ad essere parte attiva in questa storia di solidarietà e accoglienza. Grazie ad un uomo che si occupa di trasporti, la famiglia ucraina riesce a lasciare la nazione e ad arrivare a Milano, e da qui, grazie ad altri, a raggiungere Squinzano, dove la famiglia di Maria Regina la accoglie come parte integrante della stessa. Ma l'accoglienza di una singola famiglia diventa presto quella di un'intera cittadinanza, che si unisce per supportare quanto più possibile l'inserimento dei quattro ucraini nella società squinzanese. La più importante, tra le tante, l'iniziativa promossa da Riccardo Pennetta, responsabile della scuola calcio Calcistica Solidale Corner Sporting Club Centro Sportivo San Vito di Squinzano, che si è tenuta lo scorso 10 aprile con l'obiettivo di sostenere con piccoli contributi la famiglia accolta. Una giornata ricca di solidarietà ed umanità, dove si sono alternati momenti di gioco, svago, sport, musica ed intrattenimento con tante mascotte e personaggi animati per i più piccoli. Maria Regina ci racconta ancora della convivenza con questa famiglia ucraina che gradualmente si sta inserendo nel tessuto sociale ospitante; i bambini, oltre ad andare a scuola e a scuola calcio, frequentano la canonica della Chiesa Madre, che in questo periodo è diventata un grande punto di riferimento e un importante centro in cui incontrarsi. Anche la comunicazione, pian piano, sta migliorando, grazie anche all'aiuto dei traduttori automatici che permettono di facilitare lo scambio di informazioni. Una convivenza di certo impegnativa, ma che regala ogni giorno soddisfazioni e nuove scoperte, facendo riscoprire la gioia della relazione d'aiuto e dell'essere "umani".