Non voglio annoiarvi nel raccontare i viaggi in giro per l'Italia, i lunghi ricoveri nei vari ospedali prima di arrivare a una diagnosi: "Disturbo pervasivo dello sviluppo con tratti autistici".
Vi lascio immaginare lo sconforto, il buio totale...(28 anni fa si parlava poco di questa sindrome). Siamo entrati in un mondo che non pensavamo esistesse: ogni ragazzo autistico è diverso dall' altro, ognuno di loro ha una sua
"particolarità". Dopo varie domande ... perché a noi? Perché ad Antonio? Cosa faremo adesso? lo e mio marito ci siamo fatti forza per dare il meglio e il massimo ad Antonio, lui aveva bisogno di noi, del nostro aiuto e soprattutto del nostro amore.
L'autismo non è una malattia dalla quale si guarisce, è una condizione di vita, è un qualcosa che non ti fa respirare, devi entrare nel loro mondo, rispettare i loro tempi, avere i loro ritmi e seguire i loro schemi ... come mettere il giubbotto in un punto preciso della casa...salire in macchina sempre dallo stesso lato e sportello ... lavare le mani in punta di piedi etc. Non puoi avere una tua vita, tutto dipende da loro, tutto gira intorno a loro.
Purtroppo non ci sono ancora molte strutture specializzate per l'autismo, né abbastanza operatori preparati per questo tipo di disabilità.
Antonio ha una grande fortuna ... quella di avere una grande famiglia che lo adora, che lo ama per quello che è. Sa farsi volere bene, è un ragazzo gioiso e coccolone, ma è anche molto forte, dinamico, veloce, iperattivo, non sta fermo un attimo; deve essere sempre al centro dell'attenzione, non ti puoi distrarre, devi essere sempre al 100% delle forze. Ma quando sorride, gli occhi si illuminano, ti batte il cuore, ti riempie di gioia, ti corre incontro quando ti vede arrivare, ti prende il viso per darti i baci ... e allora stanchezza fatica e rinunce svaniscono.
Antonio è un dono di Dio e noi lo ringraziamo per avercelo donato, e ringraziamo Antonio per tutto quello che a modo suo ci dona quotidianamente. Ci ha fatto capire che la vita, in tutte le sue forme, è un bene prezioso che va custodito e che la diversità è una ricchezza e non un problema.
La mamma di Antonio".