“E’ una gioia per le nostre comunità cristiane poter ritornare a celebrare la Pasqua del Signore nella totalità dei tradizionali riti della Settimana Santa
che da sempre hanno accompagnato la Liturgia e le varie celebrazioni dei giorni Santi”. Lo dicono a gran voce i parroci di Squinzano, don Alessandro Scevola e don Francesco Pesimena, in questo periodo speciale ed importante che precede la Pasqua. "Celebrare la Pasqua per noi cristiani non è semplicemente un assistere a dei riti esteriori come se fossimo degli spettatori ma un rivivere ciò che è il fondamento della nostra fede come protagonisti di un evento che ancora una volta si realizza e ci rinnova. In questo tempo, segnato purtroppo dalle notizie della guerra, la contemplazione della Croce di Cristo ci permetterà di pregare per i tanti crocifissi della storia di oggi che sono in attesa di una rinnovata primavera di pace e di risurrezione”.
Quella Santa, come sappiamo, è la settimana più importante dell’anno Liturgico poiché in essa si celebrano i misteri della Salvezza portati a compimento da Cristo a cominciare dal suo ingresso messianico a Gerusalemme. Una settimana in cui i crocifissi delle Chiese saranno velati come spiegano i parroci: "togliamo al nostro sguardo l’immagine del Crocifisso perché ci sia ridonata ridonata nella 'Rivelazione' del Venerdì Santo, quando volgeremo lo sguardo a Colui che per amore è stato trafitto". Oggi, Mercoledì Santo, è il giorno in cui tutti i sacerdoti, i Diaconi e il popolo Santo si ritrovano attorno al loro pastore, il Vescovo Michele Seccia, per la Solenne Messa Crismale durante la quale ogni sacerdote rinnova le promesse dell’ Ordinazione Sacerdotale. La messa crismale è caratterizzata dal Rito di Consacrazione degli Oli Santi:
L’olio dei catecumeni, con il quale vengono unti sul petto coloro che dovranno ricevere il battesimo: è il segno della forza che Cristo dona ai suoi figli per vincere il male e scegliere il bene.
L’olio degli infermi, con il quale saranno unte tutte le persone ammalate e anziane: è segno della vicinanza di Cristo che risana le ferite e perdona il peccato degli uomini.
L’olio del crisma, con il quale saranno unti sul capo tutti i battezzati, i cresimandi e le mani dei nuovi sacerdoti: è l’olio con il quale ci si consacra completamente a Cristo e si riceve la forza per testimoniarlo nella vita di tutti i giorni. La messa crismale avrà luogo Mercoledì 13 aprile 2022 alle ore 18.00 presso la Cattedrale di Lecce.
Giovedì Santo, con la celebrazione della Cena del Signore si entra nel Triduo pasquale della Passione, Morte e della Risurrezione del Signore, cuore di tutto l’Anno liturgico. Il clima pasquale fa da cornice a questa celebrazione, dove gioia e dolore, dono e tradimento, presenza e abbandono si intersecano in modo inscindibile. Durante questa celebrazione sono tre i doni che si contemplano il Comandamento dell'amore, il sacerdozio ministeriale e l'Eucarestia, come dono di Cristo alla Chiesa.
E’ tradizione nella Messa del Giovedì Santo presentare alla comunità gli Olii Santi consacrati dal Vescovo il giorno prima e rivivere il gesto di Gesù che prima della sua morte ha lavato i piedi ai suoi discepoli. La messa si conclude con la Processione Eucaristica all’interno della Chiesa raggiungendo il luogo della Reposizione che comunemente viene chiamato “repositorio” o “sepolcro”.
Venerdì Santo è il giorno in cui la la Chiesa contempla, medita e adora il mistero di Cristo che muore in Croce. Nelle ore pomeridiane si svolge l’ Adorazione Liturgica del Venerdì Santo che prevede tre momenti:
L’ascolto della Parola che trova il suo apice nel Racconto della Passione di Cristo secondo l’evangelista Giovanni.
L’adorazione della Croce che viene svelata durante il rito e adorata dai fedeli non come segno di sconfitta ma come strumento di vittoria,
La comunione Eucaristica con le particole consacrate il giorno precedente.
In questa giornata, sarà finalmente possibile partecipare alla grande processione di Gesù Morto e di Maria SS. Addolorata; la processione partirà alle ore 20.30 dall’antica Chiesetta del Calvario e quest’anno avrà un significato ancora più forte perché sarà la prima processione che vivremo nella città di Squinzano dopo la pandemia. Ad aprire la processione ci sarà la Croce dei Misteri accompagnata dai “pappamusci” (incappucciati) ossia alcuni confratelli della Confraternita dell’ Addolorata che rivestono come segno di lutto un abito bianco che copre anche il volto.
Dopo la Croce dei Misteri sarà portato a spalle dal gruppo dei Portatori di Statue la meravigliosa immagine del Cristo morto e da alcune donne la Statua della Madre Addolorata.
La processione farà tappa in diverse vie del nostro paese (via Dante, Mater Domini, Manzoni, Lecce, D'Annunzio, Nazario Sauro, Silvio Pellico, Copernico, Cairoli, De Pietro, Kennedy, Risorgimento, Cavour, Brindisi, Giovanni Paolo II, Garibaldi, San Giovanni, Trieste, Umberto I, Chiesa Madre) e durante il passaggio della processione, così come in tutti i giorni del Triduo, è consuetudine che i fedeli tengano accese le luci esterne delle proprie abitazioni o preparare con fiaccole o croci il tragitto della Processione. La processione si concluderà in Piazza San Nicola con un messaggio alla città e la benedizione sul popolo.
Il Sabato Santo è il giorno del grande silenzio perché “il Re dorme”. Nell’attesa della grande Veglia la Chiesa sosta idealmente accanto al sepolcro e alla Madre Addolorata. Al mattino si svolge il tradizionale Ufficio delle Tenebre che si conclude con il Rito della Benedizione dell’Alloro, simbolo di immortalità. A mezzogiorno si svolgerà in Chiesa Madre la preghiera alla Vergine Addolorata al termine della quale l’antico Crocifisso e le statue del Cristo Morto e dell’ Addolorata verranno riportate in processione nella Chiesa del Calvario. La notte del Sabato Santo per antichissima tradizione si svolge in tutte le Chiese Parrocchiali la Solenne Veglia Pasquale, madre di tutte le Veglie.
Quattro sono i momenti fondamentali di questa notte di grazia:
Il lucernario, con il fuoco nuovo della Pasqua che illumina, riscalda e dona vita e simboleggia la luce del Risorto che squarcia le tenebre del mondo.
L’ascolto orante della Parola di Dio, che orienta e guida il nostro cammino di uomini e donne risorti.
La Liturgia battesimale, con l’acqua che diventerà sorgente di vita nuova. E’ tradizione nella notte di Pasqua amministrare il sacramento dei battesimi ai neofiti.
La Liturgia Eucaristica, con il pane e il vino che sono il segno della presenza reale di Gesù Risorto in mezzo a noi.
Una novità che vivremo quest’anno avrà da cornice la splendida piazza San Nicola il mezzogiorno di Pasqua. Al suono festoso delle campane la Vergine Maria uscirà, ancora con gli abiti del lutto, dalla Chiesa Madre per andare incontro al Figlio Risorto. Sarà un momento solenne di tripudio festoso, profezia gioiosa dell’incontro che tutte le mamme ferite dalla morte avranno con i loro figli in cielo.
"L’augurio che rivolgiamo a tutta la comunità di Squinzano - concludono i parroci- è quella di vivere intensamente i giorni della Passione e della Risurrezione come momento forte non solo per ritrovare le radici della nostra fede ma anche per ritrovarci come comunità unita e solidale attorno alla Croce di Cristo, speranza di vita e di umanità nuova".