Scriveva il monaco cistercense Sant’Amedeo di Losanna: “Quando Maria ha partorito vi fu gioia nei cieli ed esultanza sulla terra; lo stesso inferno ha tremato spaventato.
Nella loro gioia i cieli hanno manifestato la stella scintillante e la gloriosa armata degli angeli che canta la lode: ‘Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama’ (Lc 2,14). La terra, nella sua gioia, ha mostrato i pastori che glorificano ed i magi che adorano offrendo i loro doni: oro, incenso e mirra. (...) Sogna che la notte ha diffuso luce nelle tenebre e che al posto dell'oscurità ha posto una luce sfolgorante. Questa notte ha dato la luce prima che il sole si alzi, luce che col suo bagliore straordinario eclissa lo splendore del sole. È di questa notte che il salmista dice: ‘La notte sarà per me luce nelle delizie’. Poi, rivolto al Signore, prosegue dicendo: ‘Nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce’ (Sal 139, 11-12 VXX). (...) Maria, accogliendo il neonato Emmanuele, contemplò una luce incomparabilmente più bella del sole, sentì un fuoco che l'acqua non poteva estinguere. Ricevette nel corpo che aveva partorito lo splendore che illumina ogni cosa e meritò di portare fra le braccia il Verbo che porta l'universo”.
È la luce di cui tutti abbiamo nostalgia. Possa il Natale, annientare il buio nel quale siamo immersi ormai da troppo tempo e accendere la fiducia in ciascuno, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità cittadine. È più di un augurio: è la speranza. Che è più di un sogno. Molto di più di un desiderio. Non è nemmeno un auspicio. È, invece, la certezza che ci giunge in diretta da Betlemme. Lì il miracolo è avvenuto una volta per tutte e non si è mai spento. Con Lui nato nel cuore sarà tutta un’altra storia. Sia per tutti un bel Natale.