L'età, a volte, è solo un numero. Lo dimostra la tenacia, la forza e lo spirito combattivo di zio Uccio, il centenario di Trepuzzi, attivo fino all'ultimo giorno di vita. Già, perché ieri pomeriggio si è spento, tra il dispiacere di parenti e concittadini, Raffaele Pezzuto, per tutti “zio Uccio”, 100 anni compiuti, una tempra d'acciaio e la patente rinnovata da poco.
Trasferitosi da giovane in Francia, dove è stato un grande calciatore nel Saint Etienne, il signor Raffaele, chiamato “Le Chevalle”, 'Cavallo Pazzo', per la sua forza, la velocità e la prestanza in campo, tornava ogni anno nella sua città natale, per la festa della Patrona, la Madonna Assunta, per La quale nutriva una forte devozione. Ogni anno con una fidanzata diversa. Latin lover sì, ma come tutti, anche lui aveva un amore preferito: la tedesca Tete, che per lui aveva imparato diverse ricette italiane.
Era ritornato da qualche anno definitivamente a Trepuzzi, dove viveva solo, senza mai rinunciare alle sue uscite quotidiane, a bordo della sua auto, con la quale percorreva ancora molti chilometri. Meta preferita: l'Ipercoop di Surbo, dove si recava spesso per far la spesa. Insomma, un nonno sprint e un uomo d'un pezzo, al mondo da un secolo ma non per questo meno attivo, messo purtroppo ko soltanto da una grave disidratazione dei tessuti che lo ha poi portato alla morte, avvenuta ieri pomeriggio a Trepuzzi.
Se ne va così un pezzo di storia, un protagonista della storia trepuzzina, una presenza che si è fatta sempre sentire e che da oggi in poi, mancherà molto a chi l'ha conosciuto e amato.