L’ospedale e i medici del “Santa Caterina Novella” di Galatina al centro di un caso di “buona sanità”: la professionalità e l’efficienza dei camici bianchi hanno, infatti, salvato la vita ad un paziente leccese di 48 anni.
Che in appena quattro ore è stato messo nelle condizioni di raggiungere Udine e ricevere un cuore nuovo. L’uomo, con un defibrillatore impiantato, si trovava ricoverato nel reparto di Cardiologia-Utic, diretto dal primario Antonio Francesco Amico, sotto stretto controllo a causa di aritmie minacciose. Vent’anni fa aveva subito un primo trapianto cardiaco. E da tempo era in lista d’attesa per una nuova sostituzione dell’organo vitale.
Insomma, una situazione piuttosto delicata che i medici di Galatina hanno affrontato al meglio.
Una storia a lieto fine che risale alla tarda serata di sabato 2 settembre, quando intorno alle 22 è stata segnalata la disponibilità per il trapianto di un cuore compatibile presso l’ospedale di Udine, ovvero dall’altra parte d’Italia.
A stretto giro l’equipe medica di turno del Santa Caterina ha messo in moto tutte le procedure per il trasferimento urgente. E poco dopo, raggiunto in ambulanza l’aeroporto di Brindisi, il 48enne è decollato a bordo di un velivolo Cessna: è stato “scortato” per tutto il viaggio dal cardiologo Giovanni De Fabrizio, dirigente medico dell’ospedale galatinese. Un volo tumultuoso, tra vuoti d’aria e tempeste di fulmini fino all’atterraggio a Venezia. Insomma, una corsa contro il tempo (in tutti i sensi).
Ma anche grazie all’assistenza dello specialista, il paziente ha potuto affrontare il turbolento tragitto in aereo senza ulteriori ripercussioni sulle condizioni di salute.
Tant’è che alle 2.30 della notte era già nel centro di cardiochirurgia di Udine, in sala operatoria, pronto per essere sottoposto ad un doppio trapianto, sia cardiaco che renale. Un intervento durato più di mezza giornata, lungo e complesso. Ma soprattutto perfettamente riuscito. Un caso di buona sanità scaturito dall’efficace collaborazione tra il Salento e il Friuli. Una sinergia che ha salvato la vita al salentino di 48 anni, che ora vive con cuore e rene nuovi.