ASL Lecce: il buon decalogo per conoscere i funghi e consumarli in sicurezza

a cura della 20 Novembre 2024

L’autunno è il periodo migliore per andare a funghi, un’esperienza che richiede conoscenze e attenzione per evitare rischi e danni, anche molto seri, alla salute.

Dal punto di vista nutrizionale, i funghi sono composti per circa il 90% di acqua, sono rimineralizzanti e rappresentano una buona fonte di fibre, glucidi, lipidi, vitamine, proteine vegetali (queste ultime pari a 80,4%, ad es., molto più di fagioli secchi pari a 50 %) o carne di vitello pari a 74,3%). Accanto ai pregi, i funghi nascondono però un'insidia: alcuni sono nocivi, tossici, sino a compromettere la vita stessa delle persone che incautamente li consumano.

La maggioranza delle intossicazioni è determinata da funghi raccolti e non identificati, o raccolti in luoghi non idonei, o commestibili ma preparati non correttamente.

Per questi motivi, i Centri di controllo micologico ASL Lecce forniscono un servizio di prevenzione e tutela della salute.

Il buon decalogo:

Accertare la commestibilità dei funghi è fondamentale: o si è esperti raccoglitori, muniti di permesso, e si sanno quindi identificare le varie specie oppure ci si affida ai micologi ASL

Raccogliere funghi evitando zone inquinate (discariche, terreni trattati chimicamente, aree ad alta intensità di traffico)

Scegliere funghi integri e privi di muffe, riporli in contenitori rigidi e aerati (tipo cestini) per favorire la diffusione delle spore e ridurre il rischio di fermentazione

Riporre i funghi raccolti avendo cura di mantenere separate le specie per facilitarne il riconoscimento

In caso di sospetta intossicazione rivolgersi, nel minor tempo possibile, al Pronto Soccorso più vicino portando, se disponibili, i residui dei funghi consumati (crudi o cotti) in contenitori rigidi, per garantire la massima tempestività e l'adeguatezza delle cure

Non dare adito a credenze popolari: non esistono trucchi per distinguere i funghi commestibili da quelli tossici; l’uso di aglio o usare il gatto per testare la commestibilità dei funghi sono metodi infondati, inutili e crudeli

La cottura non neutralizza le tossine mortali (es. quelle di Amanita phalloides, Amanita verna, Cortinarius orellanus) in quanto resistenti al calore e, pertanto, rimangono pericolose

La maggior parte dei funghi commestibili può causare disturbi o intossicazioni se consumata cruda o se poco cotta. La cottura è considerata sicura se effettuata per almeno 30 minuti

Evitare di somministrare funghi a donne in gravidanza o in allattamento, a bambini, a persone con intolleranze alimentari o sensibilità specifiche ai funghi, a farmaci o a chi soffre di disturbi cronici a fegato, stomaco, intestino, pancreas o reni, senza l’approvazione del medico

Assicurarsi che i funghi freschi in vendita siano accompagnati da etichetta e/o certificato che attestino la corretta identificazione delle specie da parte di micologi qualificati

Evitare di acquistare funghi privi di etichetta e/o idonea certificazione, e segnalare il caso alle autorità competenti, come i Tecnici della Prevenzione delle ASL.


Di seguito, l'elenco dei Centri di Controllo Micologico della ASL di Lecce:

Lecce - viale don Minzoni 6/8 da lunedì a venerdì 12.30-13.30, telefono 0832 215392 oppure 0832 215398 da lunedì a venerdì 8.20-13.30, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Maglie - via Sante Cezza 5 (sede Dipartimento di Prevenzione), da lunedì a venerdì h 8.00-9.00, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Casarano - via Spagna (sede Dipartimento di Prevenzione), da lunedì a venerdì h 8.00-9.00, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Gallipoli - Lungomare Marconi (ex Ospedale), da lunedì a venerdì h 8.00-9.00, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Negli ultimi vent’anni, i Centri di Controllo Micologico hanno condotto numerose attività di cernita ispettiva identificando e sottraendo, ai raccoglitori, un considerevole quantitativo di funghi tossici. Questo lavoro ha contribuito a prevenire potenziali casi di intossicazione da funghi epigei spontanei. Il 90% dei quantitativi sottratti era costituito da funghi tossici, mentre il 10% da funghi mortali.

Dall’analisi dei dati disponibili si è potuto constatare che la maggior parte delle intossicazioni accertate nel corso degli anni ha riguardato funghi appartenenti ai generi: Clitocybe, Inocybe, Boletus. Queste intossicazioni sono state causate dall’elevata somiglianza di queste specie tossiche con altre considerate commestibili.

Redazione

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