Può capitare che le lettere o i documenti arrivino spesso dopo molto tempo dal giorno di invio, soprattutto nelle epoche passate, ma un ritardo di 66 anni sembra davvero troppo. Alla vicenda comparsa pochi giorni fa sui giornali, che raccontava di una lettera spedita dalla Libia, dal marito in guerra, e arrivata in Salento ben settantacinque anni dopo, se ne aggiunge un'altra simile proveniente, questa volta, da Trepuzzi, Comune del Nord Salento. A raccontarla il figlio del protagonista, dal momento che lo stesso, Giovanni Prima, conosciuto da tutti come “Mesciu Ntoni”, divenuto un noto orologiaio una volta tornato dalla guerra, è deceduto lo scorso 1° febbraio, a 97 anni. Prima, arruolatosi in Marina nel '41, aveva partecipato, durante la seconda guerra mondiale, alle campagne belliche, distinguendosi sul campo e arrivando a salvare la vita di molti suoi commilitoni, grazie ad una “soffiata” che lo avvisò di un imminente bombardamento, al quale molti scamparono allontanandosi in tempo da quella base.
Per questo, fu lo stesso Prima, nel 1951, a sei anni dalla fine della guerra, a chiedere, tramite una lettera alla Marina Militare, il riconoscimento per la partecipazione alle campagne belliche, non solo per amor proprio e fierezza, ma anche per poter percepire la pensione di guerra che gli spettava. Peccato che il certificato sia giunto a destinazione davvero troppo tardi, e che il signor Prima, nel frattempo deceduto, non possa né leggerlo né stringerlo tra le mani, dopo averlo atteso per più di mezzo secolo.