Lo scorso 16 luglio una tragedia scombussolò la tranquilla cittadina di Trepuzzi, con un efferato omicidio che ancora oggi nessuno ha dimenticato e che difficilmente potrà essere rimosso dalla memoria dei trepuzzini.
Teresa Russo, 57 anni, sordomuta, dipendente dell’ufficio postale, amata e benvoluta da tutti, fu uccisa con quaranta coltellate dal marito, M.S., 77 anni, anche lui sordomuto, nella loro casa di Trepuzzi, in via Generale Papadia, al culmine dell’ennesima lite tra i due. Una tragedia annunciata, in un certo senso, dato che la vittima avrebbe più volte manifestato, soprattutto confidandosi con la sua interprete del linguaggio dei segni, la paura nei confronti del marito e la sensazione che prima o poi sarebbe accaduto qualcosa.
L’uxoricida, subito dopo il fatto, si allontanò da casa dopo aver avvisato i Carabinieri con un bigliettino, ma fu ritrovato nei pressi della stazione e portato in caserma; dopodiché ottenne i domiciliari presso la casa del fratello a Taranto, da dove però evase. Una volta riacciuffato è tornato in carcere, dove si trova al momento, e due giorni fa, mercoledì 30 gennaio, l’avvocato difensore ha depositato l’istanza con la quale ha chiesto il giudizio con rito abbreviato per il 77enne, in modo da ottenere lo sconto di un terzo della pena. Ora il gip dovrà fissare la data dell’udienza.