Nell’ambito della rassegna letteraria “Leggere Per Vivere 2019”, oggi, lunedì 16 settembre 2019, alle ore 19, in aula consiliare, appuntamento con Giuliano Foschini, per presentare il suo ultimo lavoro edito da Feltrinelli “Ti mangio il cuore”.
Introdurrà e dialogherà con l’autore il consigliere comunale delegato alle politiche culturali Giacomo Fronzi.
In Italia non esistono più solo la mafia siciliana, la n’drangheta e la camorra; c’è una “quarta mafia” che è meno raccontata perché ancora troppo taciuta e poco riconosciuta dalle istituzioni: è la mafia del Gargano. Una mafia arcaica che opera con una ferocia bestiale, perché fonda le sue radici sulla vendetta di sangue. In Puglia, nelle bellissime zone del Promontorio del Gargano che si estendono fino a tutta la provincia di Foggia, questa mafia ha i suoi centri operativi. Gli affiliati di queste associazioni criminali firmano gli omicidi con metodi feroci, che rasentano la bestialità: sparando in volto alle vittime per deturparne le sembianze in modo da cancellarne anche la memoria e leccandone il sangue, o ancora facendo sparire i corpi dandoli in pasto ai porci. Ma questo è il modus operandi tramite il quale si attua la vendetta di sangue, che le famiglie della “quarta mafia” compiono in totale omertà in nome dei legami familiari per vendicare i propri morti, ma soprattutto per onorare il culto della vendetta. Questo libro inchiesta, “Ti mangio il cuore” scritto dal giornalista di Repubblica, Carlo Bonini in collaborazione con Giuliano Foschini, raccoglie testimonianze dirette degli investigatori e magistrati, dei carnefici e delle vittime, ma anche numeri e dati che raccontano in dettaglio le barbarie di attentati, estorsioni, traffici di droga, rapine a mano armata e regolamenti di conti tra mafiosi. Questi sono gli scenari che si dipanano sotto gli occhi del lettore per dare un ampio resoconto delle modalità di azione di vere e proprie organizzazioni criminali, che ormai hanno esteso i loro tentacoli anche in giri di affari illeciti internazionali. L’omertà ha nascosto a lungo la verità sulla mafia foggiana, che solo da poco è stata riconosciuta ed accettata come quella che realmente è: una guerra da combattere con l’aiuto degli organi di Stato.