Fu una vera e propria aggressione quella che si verificò nella piazza principale di Squinzano, tra maggio e giugno del 2013, ai danni di un rumeno di 24 anni, B.C., forse per la sua volontà di rimanere in Italia.
Fu preso a calci e pugni, infatti, e lasciato ferito a terra, riportando un trauma facciale e una contrattura della mandibola, oltre ad essere minacciato di non raccontare l'episodio a nessuno, tanto meno ai Carabinieri. La vittima, però, successivamente, avrebbe trovato il coraggio di denunciare l'accaduto ai militari che, in seguito all'indagine avviata, avrebbero rintracciato i presunti colpevoli: A.M., 28 anni, connazionale del ferito, oggi condannato a 3 anni e sei mesi di reclusione, e A.N., 42 anni, di Squinzano, assolto per questo fatto ma condannato a 9 mesi per un episodio precedente, con l'accusa di lesioni personali e minacce.