La pandemia ha rivoluzionato modi di fare, tradizioni, e rapporti tra le persone. Ma se ci ha allontanato fisicamente, non l'ha fatto di certo spiritualmente.
I culti e la devozione, infatti, restano una priorità degli squinzanesi, che in questo mese festeggiano e celebrano Sant'Antonio da Padova, nato a Lisbona e diventato sacerdote a soli venticinque anni, fino a ricevere l'incarico di guida delle fraternità francescane, proclamato Santo nel 1232 da Papa Gregorio IX e al quale è strettamente collegato il numero 13, stando alla leggenda secondo la quale il religioso portoghese fosse in grado di compiere tredici miracoli al giorno (le cosiddette 13 grazie). E proprio il 13 giugno, infatti, il giorno dei festeggiamenti in onore di Sant'Antonio da Padova, che fu anche patrono di Napoli dal 1799 al 1814, e che morì durante un viaggio a Padova, il 13 giugno 1231. La comunità squinzanese con la Parrocchia San Nicola di Squinzano e la Confraternita di S. Antonio, ha dato il via al programma religioso lo scorso 31 maggio con la Solenne tredicina in Suo onore, con il S. Rosario alle ore 18.30 e la Santa Messa alle 19, tutti i giorni fino al 13 giugno, giorno in cui, dopo il Rosario, alle 19, sarà officiata la S. Messa nella Solennità del Corpus Domini con la Preghiera di Supplica a Sant'Antonio, oggi considerato il protettore dei viaggiatori, delle donne gravide, della famiglia e dei matrimoni. A norma delle vigenti disposizioni circa le misure di contenimento dell'epidemia da Covid-19, quest'anno non ci sarà la tradizionale Benedizione del Pane.