E' stata refertata lo scorso 28 maggio, la positività al Covid-19 di tre fisioterapiste in servizio presso l'Ospedale "Ninetto Melli" di San Pietro Vernotico, una di queste residente a Squinzano, e ora sottoposte alla misura della quarantena.
Una situazione che, oltre alla preoccupazione per il diffondersi del virus, avrebbe generato anche altri tipo di comportamenti in paese che non si potrebbero certo definire "costruttivi" o intelligenti, con illazioni e supposizioni talvolta non corrispondenti alla realtà e atteggiamenti evitanti nei confronti altrui, a dimostrazione che, se da un lato la collaborazione, gli aiuti e il sostegno reciproco non sono mai mancati in questi mesi, dall'altro la stupidità e la cattiveria umana continuano ad albergare nell'animo di molti. Come accaduto per ogni contagiato, infatti, anche in questo caso sono state fatte ipotesi, poi rivelatesi sbagliate, su chi fosse l'eventuale persona contagiata, concentrandosi sul nome di Lella Sisinni, fisioterapista presso l'Ospedale sanpietrano, e squinzanese molto attiva in paese, nel campo letterario e culturale. La donna si è trovata costretta a pubblicare un post sul suo social network, rimarcando la sua negatività al test e il fatto che è solo lei ad essere stata posta ad isolamento, a scopo precauzionale, e non il marito, anche lui molto conosciuto in paese lavorando in un contesto in cui affluisce molta utenza, che si è ritrovato ad essere additato come "untore" da qualche concittadino."Stamattina all'edicola mio marito è stato quasi aggredito verbalmente, per questo increscioso equivoco. Sono molto scossa" - aveva scritto la donna su Facebook.
Una situazione di certo pesante e per niente piacevole, in un momento storico che dovrebbe tirar fuori dalle persone soltanto il meglio, con una buon dose di riflessività, meditazione e solidarietà, anziché suscitare malevolenza ed inimicizia. Anche il Sindaco Gianni Marra ha sentito il bisogno e il dovere di intervenire in questa vicenda, esprimendo il suo parere in una lunga nota pubblicata nella serata di ieri. "Come tutti sanno sono poco 'social', però in questo brutto periodo sono intervenuto più volte per comunicare...tranquillizzare...e ancora dare qualche consiglio. Ora, mio malgrado, mi vedo costretto ad intervenire per dire qualcosa in merito a questa spiacevole situazione. Prima di tutto devo chiarire che la fisioterapista contagiata che lavora nell'ospedale di S.Pietro V.co non è Lella Sisinni. Il marito è stato oggetto di un vero e proprio linciaggio morale davanti ad un'edicola del centro. Episodio di una gravità inaudita per vari motivi: nei giorni scorsi ci siamo detti che dovevamo essere una grande famiglia, e in merito a questo sottolineo il mio orgoglio per quanto è stato comunque fatto nella nostra comunità e per la rete di solidarietà spontanea senza precedenti che è nata; ci siamo detti anche che gli operatori della sanità sono dei veri e propri eroi, di essere vicini ai nostri concittadini contagiati sui luoghi di lavoro, ci siamo detti tante belle cose, abbiamo fatto tanti bei propositi e uniti abbiamo superato la difficile fase uno. Questo episodio, però, va in una direzione opposta, poichè dovremmo invece essere grati alla nostra Lella Sisinni perché mette a rischio la propria salute per salvaguardare quella degli altri".
"Per questo- conclude il Sindaco- il nostro ringraziamento nei suoi confronti non può essere il linciaggio del marito, tra l'altro una brava persona sempre disposta a fare del bene. Quindi, il mio invito è quello di stare sereni, la fase due è più complicata della fase uno, dobbiamo continuare ad essere uniti e a remare tutti nella stessa direzione. Solo in questo modo supereremo indenni anche la seconda fase. Siamo tutti sulla stessa barca: l'unione deve essere la nostra Stella polare".