Per perdere peso e, soprattutto, per evitare di riprenderlo, è fondamentale essere preparati mentalmente. La dieta non è solo mangiare meno, eliminare pasta e pane, fare sport.
È anche un modo di pensare, di concepirsi, di prendersi cura di sé, di agire. È come si reagisce agli eventi, come si perseguono gli obiettivi, come ci si sveglia la mattina. E parte tutto dalla nostra mente. Per questo è particolarmente importante dedicarle un capitolo.
SCEGLI LA STAZIONE RADIO DELLA TUA MENTE
“Non sono una persona sportiva”. “È inutile che mi iscriva in palestra, tanto non sono una persona costante”. “Non porto mai a termine quello che inizio”. “Non combino mai nulla di buono”. Ti dicono nulla queste frasi?
Sono affermazioni che hai sentito (magari durante l’infanzia dai tuoi genitori arrabbiati o una battuta di un amico venuta male), che hai pensato, che si sono insinuate in seguito a una delusione o un insuccesso, e che sono diventate la tua realtà. Sono il filtro attraverso cui guardiamo il mondo e che determinano oggi come ci comportiamo durante la nostra quotidianità, al lavoro, in famiglia, con il cibo.
Ma sono anche i pensieri che non ci rendono liberi, con cui ci autosabotiamo davanti a una nuova sfida e che non ci fanno apprezzare i nostri aspetti positivi.
È importante riconoscerli e silenziarli. Magari sono stati veri in un’occasione (una!!! E per noi sono diventati una verità assoluta!), o in un periodo particolare della nostra vita, o esprimono solo una piccola parte della nostra identità, ma non sono noi. E noi non siamo questi pensieri. Noi possiamo essere anche altro. Possiamo essere quello che vogliamo. Perché possiamo cambiare. E può cambiare il nostro cervello.
Lo dice la scienza e lo dicono le numerosissime ricerche in ambito psicologico fatte negli ultimi decenni.
Quindi scegli con cura la stazione radio della tua mente, assicurati che trasmetta della bella musica e dei messaggi positivi e potenzianti. Silenzia tutti i menagrami delle tue vite precedenti, mandali a quel paese. Quella che stai per affrontare è una nuova avventura e arriverai al traguardo, vincendo.
MODALITÁ RISPARMIO ENERGETICO
C’è una parte del nostro cervello che assomiglia un po’ a Homer Simpson: vorrebbe passare la maggior parte del suo tempo sul divano a guardare serie tv, bere e mangiare. Non solo per pigrizia, anche per risparmiare energia (che può essere consumate in altre attività più redditizie, tipo mangiare più patatine). Il suo scopo è trovare tutti gli escamotage per farci fare meno strada, per compiere meno sforzi, per ottimizzare le nostre risorse. Per questo si instaurano le abitudini, gli automatismi. Per agire in automatico, senza pensare e senza consumare un briciolo di energia. Perché ogni decisione che prendiamo, anche la più banale (per non parlare delle più complicate, tipo come vestirci...), consuma energia.
Nel corso del tempo, le abitudini diventano la nostra seconda pelle. E noi diventiamo le nostre abitudini. Come facciamo colazione al mattino. La strada che facciamo per andare al lavoro. La routine prima di andare a letto. Tutte insieme, le abitudini costituiscono un circuito di tante piccole connessioni all’interno del quale ci muoviamo, secondo percorsi prestabiliti. Se da un lato le abitudini sono positive, perché ci facilitano la vita su tanti aspetti, dall’altro lato rischiano di essere pericolose. Perché se alcuni comportamenti non sono sani e vogliamo modificarli, è abbastanza difficile.
È come se fossimo legati con elastico che ci riporta sempre indietro al punto di partenza. Ecco la ragione per cui i buoni propositi si arenano dopo pochi giorni.
Per trasformare una buona intenzione in un’azione ripetuta nel tempo, e quindi in una nuova abitudine, ci vuole tantissima energia. Per modificare quei legami e crearne di nuovi. Altrimenti, l’elastico ci porterà sempre indietro. E dovremo ricominciare di nuovo da capo. Ma quindi è una battaglia persa? Alla prossima puntata.