"Il gigante del gozzo. Un uomo imponente che non faceva paura, sorrideva, riparava le reti in silenzio con le mani veloci.
La pelle come una scorza dura a sfidare secco e maestrali, scirocco e tempeste. Una seggiola in legno impagliata. Un berrettino blu a sghimbescio. Tirava a riva la barca come Ulisse. Puliva il pescato, sbatteva il polpo sullo scoglio come fosse un titano, quel mollusco sospeso nell’aria afferrato con potenza era la vittoria del lavoro, della fatica, della resistenza sul mare.
La sua figura come un romanzo, il vento sui cenci legati alle reti, il mare punteggiato di lampare come le costellazioni nel cielo, la risacca come nenia per abbandonarsi al sonno, il ritorno all’alba come certezza di sopravvivenza.
Ma l’acqua scava e frantuma e l’acqua rende friabile ogni cosa.
A fronte di quei muri di cemento eretti a imbruttire il paesaggio, rimaneva lui, piccolo e invecchiato, l’unica figura a far tenerezza in quello scenario.
Avvolto in un panno informe, un pezzo di pane come tavola imbandita, una voce flebile per attraccare alle anime. Da padrone delle onde come era stato, non poteva staccarsi dalla linea blu, e come un pesce restava silenziosamente impigliato alla rete dei ricordi.
Ora è libero. Il gozzo ha preso la corrente giusta. Il volto abbronzato e forte sorride al sole. Buon vento Narduccio".
Sono stati centinaia sui social i saluti commossi e i riconoscimenti di stima per Narduccio. Un'intera comunità che ha pregato per lui e che domani mattina si ritroverà in Chiesa Madre a Squinzano, dove alle 10.30, don Alessandro celebrerà una messa di suffragio per salutare quello che ne ricordo di Loredana Ruffilli, che vi abbiamo proposto, viene definito "il gigante del gozzo".