Don Alessandro agli squinzanesi con il cuore in mano: basta rancori, indifferenza e lamentele, serve unità

di Don Alessandro Scevola 07 Dicembre 2023

MESSAGGIO PER LA FESTA DI SAN NICOLA 2023
Carissima Città di Squinzano,
Eccellenza Reverendissima Mons. Luigi Pezzuto, confratelli nel sacerdozio, Autorità civili e militari, Popolo Santo di Dio, è stato veramente bello ritrovarci ieri sera uniti nel nome del nostro patrono San Nicola.

Questa è una festa alla quale ci stiamo preparando da tempo, sia a livello spirituale e sia a livello civile. Dopo diversi anni di commissariamento ritorniamo a vivere una festa avendo come supporto un’amministrazione comunale che per la prima volta vive la sua festa patronale e un grazie sincero lo rivolgo al nostro Sindaco Mario Pede, alla sua giunta, a tutti i consiglieri e alle varie associazioni, in particolare agli amici del UAS, che hanno collaborato per la buona riuscita della festa. Ma un grazie carico di stima va al Circolo San Nicola, al presidente Michele Modesto, ai cari Roberto Schipa ed Eleanna Bello e a tutto il consiglio direttivo che ha lavorato fianco fianco con la comunità parrocchiale per donare alla nostra Squinzano una festa patronale ricca di contenuti spirituali, culturali e civili.

E’ bello vedere la nostra Squinzano in festa per il suo patrono! Sarebbe bello vederla anche più unita, meno rancorosa, meno indifferente, meno superficiale, meno lamentosa. Una città che ha come patrono uno dei Santi più venerati al mondo per la sua bontà, la sua dolcezza d’animo e il suo carisma all’unità non può permettersi di abdicare a dei valori che scaturiscono da un vissuto di fede e dal luminoso esempio di figure culturalmente rilevanti che hanno segnato la vita cittadina. Ricordiamo che questa città ha dato natali o è stata e continua ad essere la città di grandi pastori di fede, di grandi musicisti, di grandi uomini di cultura, di sport e delle istituzioni. Una città che nel passato ha sempre brillato non solo per la bellezza storico artistica delle sue chiese ma anche per la vivacità culturale e religiosa che sempre l’ha caratterizzata insieme con un’intensa attività legata al mondo agricolo e commerciale.

Oggi si fa fatica però a riconoscere il bello e il bene di questa città. Sembra che ci sia “un’eresia”, intesa nel senso ampio di “errore”, che serpeggia all’interno del vissuto comunitario tanto che il bene viene taciuto o criticato, il male viene osannato.
Secondo questa eresia o errore che dir si voglia il bene deve essere ostacolato a prescindere, il male invece può essere con facilità tollerato e giustificato.
Questo “errore” porta al rifiuto e al non rispetto delle istituzioni, ad una cultura dell’autoreferenzialità dove l’unico criterio che conta è la ricerca del proprio interesse o profitto da realizzare al di là di ogni etica o morale.
Questo “errore” rischia di compromettere l’educazione delle nuove generazioni, la ricerca del vero bene, genera una confusione ideologica tra ciò che è possibile e ciò che è lecito fare.

Anche il nostro patrono ha dovuto lottare contro gli errori del suo tempo e la storia narra che partecipando al Concilio di Nicea del 325 fu proprio lui a condannare duramente l’eresia ariana, difendendo l’ortodossia, e in un momento d'impeto avrebbe preso a schiaffi l’eretico Ario.
Oggi chissà cosa avrebbe detto il nostro San Nicola nel vedere il suo popolo che, anziché unire le forze per la ricerca del vero bene comune, si disperde nella confusione e spesso nella critica distruttiva che non costruisce ma degenera e logora i rapporti.

Da lui oggi chiediamo non lo schiaffo che condanna l’errore ma una carezza paterna che curi le ferite di questa città, in particolare di tanti che amano fare il bene, e doni speranza e coraggio per le scelte future.
E’ questa carezza di consolazione e fiducia che oggi ci attendiamo dal nostro Santo Patrono insieme con la preghiera di benedire la nostra Squinzano.

Oggi e sempre, evviva San Nicola!

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