"Chi la spara più grossa?” è la domanda che si pone il candidato sindaco Gianni Marra all’indomani dell’uscita pubblica che ha ufficializzato il “ritorno” di Michele Maggio nell’agone politico squinzanese dopo diversi anni di anonimato.
Va in scena così il primo “botta e risposta” e la campagna di avvicinamento al 10 giugno fa le prime prove di surriscaldamento.
Marra - forse nel rispetto delle gerarchie - comincia da Miccoli. E parte dal famoso debito che – a dire del sindaco uscente – avrebbe ereditato dall’amministrazione Marra: “Miccoli – sostiene Gianni Marra – ha spesso ripetuto che una volta diventato sindaco ha trovato debiti per 700mila euro e ha sempre attribuito le colpe e le responsabilità alla mia amministrazione. Nulla di più falso. Il Commissario prefettizio che subentrò a me dopo la sfiducia del consiglio comunale certificò di suo pugno che i conti del Comune erano in ordine. Di quel debito, dunque, non vi era traccia. Al limite, sempre che il debito sia davvero esistito, Miccoli l’avrà ereditato dalla gestione commissariale del Comune”.
“Inoltre – è sempre Marra a parlare – l’attuale sindaco si attribuisce tra i suoi meriti anche quello per la realizzazione del canile, ma in realtà la struttura era pronta già ai tempi dell’amministrazione guidata da me. Lui si è dovuto preoccupare unicamente di modificare una pendenza per poter aprire il servizio al territorio”.
Poi passa a rispondere duro agli attacchi sferrati da Michele Maggio sabato scorso durante l’incontro pubblico durante il quale ha ufficializzato la sua candidatura nella corsa a sindaco di Squinzano. La location, più di una provocazione, un segnale chiaro: ciò che resta da più di un decennio dell’ex cinema Vallone, a due passi da Piazza Plebiscito. Un “inno al decoro” del centro storico.
“Ho accolto con piacere la discesa in campo di Michele Maggio – spiega Marra - ma all’indomani del suo primo comizio ho capito che essa avrà ancora le caratteristiche del solito ‘lupo che abbaia alla luna’”.
Ed entra subito nel vivo degli argomenti che Maggio ha sfoggiato per raccontare gli ultimi quindici anni della storia amministrativa squinzanese a partire dalla scelta “provocatoria” della location. “Intervengo- dichiara l’ex sindaco - solo per precisare che la questione dell’ex cinema Vallone l’ho ereditata da sindaco nel 2003, proprio dall'amministrazione Maggio. Ricordo bene che – prosegue Marra - una perizia del 2001, commissionata a un tecnico specializzato dall'amministrazione Maggio , dichiarava ‘l'immobile comunale cinema vallone, nel suo complesso staticamente inagibile’. Ora se il tempo deve avere un senso e se io sono stato eletto sindaco nel 2003, praticamente due anni dopo quella perizia, perché Maggio che aveva avuto altri due anni a disposizione per risolvere il problema ora si libera da ogni responsabilità? Maggio sa bene che i costi di abbattimento e di smaltimento della struttura sono stati totalmente a carico della ditta appaltatrice e che nemmeno un centesimo è gravato sulle tasche della comunità”.
“Inoltre – prosegue – il procedimento che prevedeva una piazzetta al posto del cinema e la sistemazione dell'immobile di proprietà privata è iniziato con la mia amministrazione ma poi è subentrata l'amministrazione Miccoli e oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
“Mi piacerebbe – conclude Gianni Marra - poter affrontare una campagna elettorale corretta e non una gara tra chi la spara più grossa. I cittadini, da noi candidati, si aspettano proposte e non certo veleni e falsità".