Si rinnova, anche quest'anno, il rito della Fòcara, il più grande falò del Mediterraneo, che sarà acceso questa sera, 16 gennaio, giorno della vigilia, in onore del patrono di Novoli, Sant'Antonio Abate.
Tradizioni, riti e folklore, si mescolano con la devozione e la fede che, in questi giorni di festa, cominciati già da qualche settimana con vari incontri religiosi e culturali, uniscono i cittadini, cementando il loro senso di appartenenza alla comunità e rafforzando le proprie radici nella storia e nella cultura del paese. È una tradizione antica, quella della Fòcara, istituzionalizzata nel 1664, quando il vescovo dell'epoca, Mons. Luigi Pappacoda, dichiarò Sant'Antonio Abate patrono di Novoli. Da allora, la “festa del fuoco” diventa appuntamento fisso ed imprescindibile del Comune novolese, che riunisce ai piedi del grande falò migliaia di visitatori, provenienti da tutto il Salento e che, per l'importanza assunta negli anni e per il suo profondo significato, è seguita anche dagli italiani e dai salentini all'estero o emigrati al Nord, oltre che dalle telecamere di importanti emittenti televisive. Una festa che sfida il tempo e il freddo, tipico del mese di gennaio, e che impegna, senza sosta né tentennamenti, i tantissimi, almeno 100 persone, che cooperano e collaborano per la riuscita del grande evento, a cominciare dalla preparazione della stessa pira, alta più di venti metri e costituita da migliaia di tralci di vite, scarto della potatura, raccolti dai feudi e dalla campagne circostanti, e sapientemente posizionati con tecniche tramandate da generazione in generazione, illuminando e scaldando il paese in festa.
Questa mattina, si è poi proceduto alla bardatura della Fòcara, con il posizionamento dell'effige del Santo in cima alla grande catasta di legno, disegnata e realizzata dall'artigiano novolese Giuseppe Salamace, che sarà poi bruciata insieme alla Fòcara, come devozione al Santo, sperando, come ogni anno, in una sua accensione immediata, scongiurando la paura, se così non fosse, di sfortuna e disgrazie per il paese, almeno secondo la tradizione e le credenze popolari più antiche, oggi in parte superate.
Ed è atteso per le 20.30 circa, dopo la benedizione degli animali e la processione che si terrà nel pomeriggio di oggi, il momento clou della festa in onore di Sant'Antonio, quando la Fòcara sarà finalmente accesa e si entrerà nel vivo dell'evento, ardendo per giorni interi, sotto l'ammirazione e gli sguardi soddisfatti dei visitatori, i quali potranno inoltre usufruire di otto aree sosta previste in paese, dove sarà bloccato il flusso veicolare in corrispondenza delle strade principali con barriere antisfondamento che garantiranno la sicurezza, specialmente in un evento di tale portata. La Piazza Tito Schipa, poi, sarà animata ancora di più dalla musica popolare salentina di tanti artisti che si susseguiranno sul palco, come Antonio Amato Ensemble, con la sua band, il cantautore Bobo Rondelli, lo spagnolo Tonino Carotone o il cantautore milanese Giuliano Palma, nell'attesa del grande concertone di domani sera, con Edoardo Bennato. Intanto stand enogastronomici e degustazioni di vari prodotti locali, uniranno ancora di più i presenti, nella condivisione del cibo, da sempre il più grande elemento di socializzazione ed aggregazione.