Il vescovo cristiano vissuto nel IV secolo, Martino di Tours, è venerato e celebrato dalla Chiesa cattolica e ortodossa, il giorno dell'11 novembre, data della sua presunta sepoltura a Tours, in Francia.
Considerato un grande santo e uno dei fondatori del monachesimo in Occidente, uno dei simboli che caratterizzano San Martino è quello di un mantello, al quale sarebbe legato un episodio che cambiò la sua vita e che ancora oggi viene raccontato agli studenti di ogni scuola primaria. Si narra infatti che, nel rigido inverno del 335, Martino incontrò un mendicante seminudo e infreddolito, al quale donò metà del suo mantello militare, in un estremo atto di generosità e altruismo. Sempre secondo la leggenda, il mendicante in questione era in realtà Gesù, il quale, come segno di riconoscenza, fece ritornare intero il mantello di Martino, rendendo il clima più mite e facendo spuntare il sole, dopo la pioggia e il gelo di quel rigido novembre; da qui l' “Estate di San Martino”, che ricorre generalmente proprio in questi giorni, in un simbolico quanto mistico richiamo a quegli eventi di più di 1500 anni fa.
A distanza di diversi secoli, la festività di San Martino, che ricorre oggi, è ancora molto attesa, in particolar modo nel meridione, lì dove i piccoli ambienti familiari e culturali, sono assolutamente restii ad abbandonare le tradizioni di una vita. E così che si festeggia l'11 novembre, tra castagne, carne arrostita, vino novello e camini accesi, in un tripudio di sapori, odori e sfumature cromatiche tutte autunnali.
Tanti gli eventi e le sagre programmate tra oggi e domani nel territorio salentino, come ad esempio visite guidate e degustazioni presso le cantine di diversi paesi del Nord Salento, “La Sagra di San Martino” presso il Palazzo Mucci a Guagnano, il “San Martino nel Borgo” a Villa Baldassarri, oppure il “San Martino Live in Piazza”, organizzato per domani 12 novembre, a Surbo, tra stand gastronomici, tanto vino e divertimento assicurato con “I Malfattori”, gruppo comico molto amato da tutto il Salento. Una serata in cui rallegrarsi, bere quel tanto che basta per sentirsi più leggeri, e condividere del buon cibo e un'ottima compagnia vicino ad un fuoco acceso, elemento aggregante intorno al quale, sin dall'antichità, veniva facile socializzare, considerato da sempre “un catalizzatore negli scambi relazionali”.