Giornata contro la violenza sulle donne: il Manifesto dei Giornalisti veneti

Ricorre oggi la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, così come deciso dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza.

Una ricorrenza che, riflettendoci bene e a prescindere da ogni banalità, non dovrebbe avere nemmeno ragion d'esistere, essendo la violenza sulle donne, fisica o psichica che sia, un'assurdità che non andrebbe neanche ipotizzata. Non è così purtroppo, e i fatti ce lo dimostrano fornendoci dati allarmanti e statistiche che non lasciano ben sperare. Troppe le donne abusate, violentate, aggredite verbalmente, calpestate, prevaricate, disonorate, uccise. Milioni ogni anno subiscono la vigliaccheria, la crudeltà e la cattiveria di uomini, compagni, mariti, amanti o fidanzati, che, paradossalmente, dicono di amarle. Casi questi, a cui si aggiungono i tantissimi episodi che restano nel silenzio e che, per paura o vergogna, nessuno mai racconterà, logorando ancora di più il corpo e lo spirito di chi subisce. E sono tantissime le iniziative che si sono tenute nella giornata di oggi, in ogni parte del mondo, in nome di una sensibilizzazione che, non si finirà mai di sperare, possa un giorno portare i suoi frutti. Singolare la scelta fatta dai giornalisti e dalle giornaliste firmatarie del Manifesto di Venezia, per il rispetto e la parità di genere nell’informazione, presentato oggi alle Sale Apollinee del Teatro 'La Fenice' di Venezia, da Fnsi e Usigrai, con il Sindacato Giornalisti Veneto e l'associazione GiULiA Giornaliste. Il motivo del documento è dovuto al fatto che Venezia sia proprio la città natale di Elena Lucrezia Corner Piscopia, prima laureata al mondo nel 1678, e di Tina Anselmi, prima donna ad aver ricoperto il ruolo di ministro della Repubblica Italiana. Un inno alle donne, quindi, quello del Manifesto di Venezia, già sottoscritto da oltre 700 giornalisti, che sottolinea il contrasto e l'eliminazione della violenza sulle donne e l'abbattimento di stereotipi e pregiudizi che spesso possono rendere la violenza ancora più dura da superare e affrontare.
“Noi, giornaliste e giornalisti firmatari del Manifesto di Venezia – si afferma nel documento – ci impegniamo per una informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali e giuridiche. La descrizione della realtà nel suo complesso, al di fuori di stereotipi e pregiudizi, è il primo passo per un profondo cambiamento culturale della società e per il raggiungimento di una reale parità”. Un'iniziativa importante che ogni testata giornalistica dovrebbe emulare, perché la violenza peggiore, a volte, si nasconde proprio nelle parole.

Ilaria Bracciale

Redattrice

"La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima."
(Henri Bergson)

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