Ultimamente troppi casi per intossicazione da funghi. Ce lo dicono i tantissimi giornali e telegiornali che in questi giorni non parlano d’altro.
E ce lo dice anche il dottore Giorgio Rucco, micologo 34enne, di Campi Salentina, che dice: “Nella maggior parte delle segnalazioni, le intossicazioni riguardavano soggetti ricoverati per consumo di specie fungine tradizionalmente raccolte e cucinate come i famosi “Mariddruni”, funghi presenti nei boschi di quercia e pino appartenenti al genere dei Lactarius (stesso genere del ‘Marieddru Lactarius tesquorum’, fungo commestibile non commercializzabile che cresce nella macchia mediterranea in simbiosi con la pianta di cisto ‘Cistus Monspeliensis’, e mirto ‘Myrtus Communis’)”.
“Altro fungo colpevolizzato- continua il micologo- è l’Amanita ovoidea, sconsigliato per il suo odore un po' sgradevole e perché facilmente confondibile con Amanita proxima, fungo tossico. Altri funghi che stanno provocando seri problemi alla gente sono del genere delle Inocybe e delle Lepiote, confuse per ‘Morette’, che in realtà sarebbero funghi del genere Tricholoma. Altro fungo da evitare è l’ “Agaricus Xanthoderma” (champignon tossico), confuso dagli stessi raccoglitori con uno champignon commestibile. Si tratta di una specie tossica responsabile di una severa sindrome gastrointestinale, in quanto studi condotti sulla sua composizione chimica hanno rilevato un’elevata presenza di fenoli, specie alla base del gambo. Anche il Boletus pulcrotinctus, scambiato da molti per un normale porcino, in realtà si ritiene responsabile di avvelenamenti gastroenterici per lo più costanti”.
“Il consiglio che posso dare da micologo- conclude Rucco- è innanzitutto quello di non acquistare funghi da venditori abusivi e non autorizzati alla vendita controllata dalle ASL, di frequentare i corsi di formazione per raccoglitori di funghi e, infine, di raccogliere solo specie che si conoscono e non affidarsi al controllo da parte dei vicini di casa o amici improvvisatisi esperti di funghi, ma di rivolgersi sempre ad un micologo o al centro di controllo micologico, come quello più vicino che si trova a Lecce in Viale Don Minzoni 6/8 (Palazzo ex Inam). Tel. 0832-215392- fax. 0832-215398. Servizio di riconoscimento fungino dal lunedì al venerdì, dalle 12.30 alle 13.30”.