“Farmaco? Just in time”, il progetto ASL Lecce che riduce i tempi per richiedere i farmaci

Centotrentasette minuti in meno per richiedere farmaci e dispositivi. Il tempo guadagnato, anche quando non è denaro, è molto prezioso.

E va misurato, studiato e riorganizzato assieme a tutti i passaggi e alle procedure per raggiungere l’obiettivo: snellire il lavoro e tagliare gli sprechi.

E’ quanto ha fatto il team di esperti della Direzione Generale ASL Lecce con il progetto “Farmaco? Just in time”, già premiato a Bari in settembre e ora apprezzato anche a Firenze durante il Forum Risk Management, appuntamento annuale per fare il punto sulla Sanità italiana. Il progetto leccese, presentato da AReSS Puglia assieme a quelli di altre nove aziende sanitarie e ospedali pugliesi, è basato sull’applicazione alla Sanità del “Lean Thinking”, filosofia del “pensiero snello” nata in Giappone (esattamente per la catena di montaggio delle automobili Toyota) e sviluppata negli Stati Uniti in svariati altri campi.

«Il ragionamento Lean – spiega la dirigente infermieristica Adelina Usai è di una logica stringente. Si parte con la descrizione del problema, nel nostro caso i tempi troppo lunghi per la richiesta di farmaci e dispositivi dal reparto di Rianimazione del “Fazzi” alla Farmacia Ospedaliera, si fanno sedere allo stesso tavolo le figure professionali interessate e, tutti insieme, si esaminano i vari passaggi, le criticità, le strutture coinvolte, si elaborano le contromisure e il piano per raggiungere il risultato».

Tutto misurato al minuto, con scadenze da rispettare per centrare il traguardo. Così la richiesta di farmaci per 15 pazienti, ogni lunedì e giovedì, che prima prevedeva 20 operazioni diverse e 400 minuti di lavoro, è stata snellita eliminando duplicazioni e procedure errate o inutili (“senza valore aggiunto”), sino a contare 11 passaggi e 263 minuti impiegati.

Un taglio netto di oltre il 30 per cento, anche più dei 120 minuti in meno preventivati. Come? Individuando solo due depositi per farmaci e dispositivi, realizzando una procedura scritta, creando un modulo per le prescrizioni, riorganizzando e codificando depositi e armadi in modo da ottenere una mappa precisa e un percorso prestabilito da seguire, evitando l’effetto-circuito tra i corridoi. Il prossimo passaggio: informatizzare il percorso, anche grazie all’utilizzo di tablet e software dedicati.

E ora? «Il progetto Lean funziona – dice Usai – ed è applicabile in tutti gli altri reparti e Ospedali, anche perché non è costato nulla». Pensiero snello, innovativo e a costo zero. Le infermiere del reparto ringraziano: con due ore in più guadagnate, potranno recuperare tempo da dedicare al miglioramento di altri percorsi organizzativi.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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