Benvenuto 2018: la notte di Capodanno tra tombolate e baci sotto il vischio

Siamo ormai nel 2018. Sono passate, infatti, poche ore da quando il rintocco della mezzanotte ha segnato l'ingresso nel nuovo anno e ci ha fatto lasciare alle spalle quello precedente.

Rituali e antiche tradizioni si mescolano in questi giorni di festa, concentrandosi nell'ultima notte dell'anno, il 31 dicembre, e variando da paese a paese, dal Nord al Sud d'Italia. Le origini della festa del Capodanno sono molto antiche e relativamente poco conosciute; secondo la leggenda, infatti, il Capodanno si riconduce alla festa del dio romano Giano e la scelta di festeggiarlo il 1º giorno di gennaio, è legata al 'Calendario Giuliano', creato da Giulio Cesare nel 46 a.C., che stabiliva come l'anno nuovo iniziasse l'1 gennaio. In questo giorno, i romani invitavano gli amici a pranzo per scambiarsi il dono di un vaso con miele, datteri e fichi, insieme ad un ramoscello d'alloro, come simbolo di felicità e fortuna.

Ma tantissime sono le usanze di fine anno, tra grandi cenoni, simboli e usanze varie. Tra le più comuni c'è quella, ad esempio, di sparare i botti che però, nonostante manifestino l'allegria per il nuovo anno che arriva e la volontà di allontanare spiriti maligne e forze negative, sono ormai vietati in molte città. Ancora, la tradizione di mangiare lenticchia a mezzanotte, simbolo di prosperità e ricchezza, (la forma 'a lente' del legume richiama, infatti, quella di una monetina), di lanciare i cocci a mezzanotte, per eliminare simbolicamente il male, o baciarsi sotto il vischio, in segno di buon auspicio. C'è chi addirittura, nella notte del 31, è attento alla prima persona che incontra per strada, perché da questa dipenderà la sua fortuna durante l'anno: si dice che incontrare un vecchio o un gobbo, sia positivo, mentre incontrare un bambino o un prete potrebbe portare delle disgrazie, e c'è anche chi crede ciecamente alla leggenda delle 'calende', secondo la quale osservando il tempo che farà nei primi dodici giorni del nuovo anno, si potrà prevedere quello che farà nei prossimi mesi. Gettare qualcosa di vecchio in segno di cambiamento o mangiare uva e melograni, rappresentano poi usanze antichissime ma ancora in voga anche da noi, come quella, forse quella maggiormente presa in considerazione, di indossare biancheria intima rossa durante l'ultima notte dell'anno. E chi pensa che lo si faccia semplicemente perché il rosso è il colore della passione, si sbaglia di grosso: la tradizione arrivata fino a noi, sarebbe in realtà partita dagli antichi romani, che vestivano di rosso per allontanare la paura della guerra e del sangue.

Queste e tante altre ancora le abitudini che accompagnano queste feste, nella notte che saluta un anno e ne abbraccia uno nuovo, dove non bisogna dimenticarsi della tradizione per eccellenza: giocare a tombola nell'attesa della mezzanotte, gioco da tavola nato a Napoli nel 1734, uno dei classici passatempi per tutta la famiglia. Ma ciò che conta, comunque, al di là dei luoghi, delle preferenze, dei vari usi e rituali, è salutare il vecchio anno e accogliere il nuovo, divertendosi con responsabilità e dando un bacio alle persone che si amano.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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