Un rapporto coniugale teso, a detta anche di tanti compaesani che conoscevano e stimavano molto la donna, impiegata alle Poste di Trepuzzi, sordomuta così come il marito, e grande amica di tutti, conclusosi nel peggiore dei modi. Una vita spezzata a soli 57 anni, per mano dell’uomo che Teresa aveva amato e sposato trent’anni prima, e che poche ore dopo l’omicidio si presentò presso la caserma dei Carabinieri della locale stazione, confessando il suo folle gesto. L’uomo fu arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo coniugale e dai futili motivi, ma fu presto sottoposto ai domiciliari presso l’abitazione del fratello, a Talsano, in provincia di Taranto. E da qui che martedì 20 novembre, il 77enne si era allontanato, facendo perdere le sue tracce anche ai militari che non lo avevano trovato in casa durante i normali controlli di routine. Una fuga-lampo che sarebbe durata solo un giorno, dal momento che i Carabinieri sarebbero riusciti a rintracciare l’uxoricida già nella nottata stessa, presso l’abitazione di altri parenti, ma comunque sempre a Talsano. Le motivazioni che hanno portato l’assassino a spostarsi dalla casa del fratello violando gli obblighi domiciliari, saranno valutate in queste ore, per cercare di capire se questo sia stato un reale tentativo di fuga durato troppo poco oppure se ci sia qualche altra spiegazione, come ad esempio la volontà, già espressa dall’uomo, di rientrare nell’abitazione di Trepuzzi, lì dove uccise la moglie, nonostante la grande contrarietà manifestata dal figlio della coppia e da tutto il vicinato.