Si sa che l'emergenza Coronavirus ha mandato in tilt il sistema sanitario anche per quanto riguarda la prenotazione di visite, molte delle quali annullate o rimandate, le sedi dove effettuarle e lo smistamento corretto dei pazienti che necessitano di visite specialistiche.
E così è facile incorrere in storie simili a quella accaduta ad un uomo di Trepuzzi, 57 anni, R.C., paziente oncologico, dopo aver effettuato tramite il Cup la prenotazione per una visita urgente. Visita fissata per martedì scorso presso l'Ospedale di San Cesario, da pochissimo però diventato centro Covid. Qui l'uomo sarebbe stato accolto con sorpresa dagli addetti all'accettazione, che gli avrebbero più volte chiesto cosa ci facesse lì, dal momento che la struttura era ormai diventata un centro di cura per pazienti affetti da Coronavirus. Non avendo avuto la possibilità di parlare con un responsabile, il trepuzzino avrebbe allora deciso di contattare i Carabinieri, subito giunti sul posto. Il Cup avrebbe giustificato l'accaduto parlando di un 'errore di comunicazione', dal momento che al giorno della prenotazione della visita, non si potevano prevedere i successivi cambiamenti organizzativi della Asl, e che per la visita fissata si sarebbe dovuto recare presso il 'V. Fazzi' di Lecce. Dal 16 aprile, quindi, (giorno in cui è stata effettuata la prenotazione tramite il CUP di Lecce), nessuno ha informato il 57enne del cambio di sede per la visita specialistica, fra l'altro propedeutica ad una successiva di natura oncologica fissata per venerdì prossimo sempre con carattere d'urgenza. La mancata informazione ha indubbiamente esposto un malato oncologico ad un concreto rischio di contagio in un Presidio Ospedaliero che non è più deputato alla effettuazione di visite ambulatoriali ed è notorio quanto possa essere più facile per i pazienti oncologici contrarre il Coronavirus. In ordine all'accaduto, il paziente trepuzzino ha dato mandato all'avvocato Stefano Licci. "Non abbiamo sporto alcuna denuncia. Stiamo valutando il da farsi"- commenta il legale. "Di sicuro presenteremo un esposto in via amministrativa all'Asl di Lecce per fare luce sulla vicenda. Situazioni simili non possono ripetersi".