Baraonda nei Comuni del Brindisino, del Barese e del Foggiano, dopo le ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, per alcuni sindaci e amministratori.
Ordinanze scattate per almeno dodici persone, come il sindaco di Villa Castelli, il vicesindaco di Poggiorsini, il direttore dell'azienda di servizi ecologici di Manfredonia, il sindaco e il vicesindaco di Torchiarolo, rispettivamente Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi, e altri tecnici comunali incaricati di pubblico servizio. L'inchiesta risalirebbe al 2014, e sarebbe nata da alcune indagini dei Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, a causa di alcune presunte irregolarità riscontrate nell'assegnazione di appalti per la gestione dei rifiuti. Secondo la pista seguita dagli inquirenti, che poi ha portato agli arresti, gli amministratori pubblici coinvolti avrebbero alterato le gare dei rispettivi Comuni, per privilegiare una ditta specializzata nella raccolta dei rifiuti, che ha sede a Carovigno. In cambio, avrebbero ottenuto delle mazzette di denaro. Oltre a questo, la Procura di Brindisi, avrebbe accusato gli imputati di altri reati minori, come finanziamento illecito ai partiti, falso, favoreggiamento alla prostituzione e truffa aggravata.