Nella parete sinistra della Chiesa di Mater Domini è collocato il quadro della Madonna del Buon Consiglio.
Del dipinto, un olio su tela che misura cm. 205 X 150, non conosciamo l’autore perché non esistono fonti sull’argomento e l’opera non è firmata. La nostra opinione, comunque, è che possa appartenere alla mano di Pasquale Grassi, anche se il pittore, nato a Campi Salentina nel 1775, mori a Lecce nel 1817 e durante la visita pastorale di mons. Caputo dell’8 settembre 1830 risulta censito solo un altare dedicato alla Madonna del Buon Consiglio mentre del quadro non si fa alcuna menzione.
Quindi, essendo il pittore deceduto 13 anni prima della visita, i più hanno ritenuto che l’opera potrebbe essere datata post. 1830, escludendo quindi l’attribuzione al Grassi, senza considerare che il quadro possa non essere stato citato per dimenticanza o perché al momento della visita si trovava altrove.
La nostra ipotesi nasce da diverse considerazioni. Il quadro ha le stesse dimensioni (205 X 150) di quello firmato da Pasquale Grassi nel 1806 e posto nella stessa chiesa di fronte al quadro in questione e che riproduce la Vergine tra Santa Lucia e Santa Marina. Il volto della Madonna nei due quadri è molto somigliante ed in entrambe i casi la Vergine indossa abiti bianchi e un mantello blu. Inoltre Pasquale Grassi ha dipinto la Madonna del Buon Consiglio anche per la Chiesa Madre di Alessano (LE) e la Chiesa di S. Andrea a Presicce (LE).
Ma veniamo alla rappresentazione del dipinto. L’autore ha riprodotto l’episodio del miracolo che sarebbe avvenuto il 25 aprile 1467, festa di San Marco, a Genezzano, nella Chiesa già dedicata alla Madonna del Buon Consiglio. Nelle ore pomeridiane di quel giorno, apparve all’improvviso sopra una parete della chiesa l’immagine della Vergine. Miracolo o leggenda? I sostenitori della prima ipotesi tramandano da secoli un racconto secondo il quale l’immagine sarebbe stata trasportata dagli angeli da Scutari, città dell’Albania, nella cittadina laziale, per sottrarla ai turchi che stavano invadendo la nazione di cui è Patrona la Madonna del Buon Consiglio. Gli altri invece sostengono che l’immagine della Madonna col Bambino Gesù, dopo essere stata ricoperta con la calce, riapparve durante alcuni lavori eseguiti sulla parete e commissionati, a sue spese, dalla pia donna agostiniana Petruccia di Nocera. Comunque siano andate le cose c’è di certo che da quel giorno la devozione per la Madonna del Buon Consiglio si diffuse rapidamente in tutta Europa. Nel Salento e a Squinzano giunse, probabilmente, nel secolo XVIII per poi imporsi soprattutto agli inizi del secolo XIX.
Il quadro ubicato nella chiesa di Mater Domini raffigura la Madonna con il Bambino trasportato da una schiera di angeli. In alto la colomba dello Spirito Santo illumina la scena.
In basso a destra tre uomini parlano tra loro su una spiaggia, che potrebbe essere quella del lago di Scutari (in Albania). I loro abiti, con la cintura ai fianchi ed il cappello in testa, ricordano quelli dei Monaci Agostiniani ai quali fu affidata nel 1356 la chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Genezzano dalla Famiglia dei Colonna, Signori della Città. Uno di essi addita la Madonna posta in ginocchio a sinistra con lo sguardo rivolto al cielo. Alle spalle della Vergine è dipinto lo scorcio di una città collinare cinta da mura, con una chiesa ed un campanile, che potrebbe rappresentare proprio Genezzano, comune laziale posto al confine tra la provincia di Roma e quella di Frosinone che ha un’altezza di 375 metri sul livello del mare.
Se il significato della rappresentazione che l’autore ha voluto dare alla parte superiore del quadro appare chiaro, la stessa certezza non si può avere della parte inferiore.
Quello che a noi sembra più probabile è che nella scena inferiore siano stati rappresentati due Monaci Agostiniani, con abito nero, sulle sponde del Lago di Scutari (Albania) ai quali un terzo personaggio, in abito rosso, (probabilmente uno degli albanesi che scortarono gli angeli fino a metà tragitto) indica la meta (Genezzano nel Lazio).
La Madonna del Buon Consiglio è un ponte di figure, di immagini, di storie, e i due punti di riferimento sono Genezzano e Scutari. Lei volando con gli angeli si è portata dietro tutte le storie degli albanesi qui in Italia ma, nel 1933, con Giovanni Paolo II e Madre Teresa è “ritornata a casa”. Allora infatti Papa Wojtyla, nel suo viaggio in Albania, benedì la prima pietra del Santuario di Scutari e donò una copia dell’immagine di Genazzano.