Squinzano accoglie i profughi ucraini: "facciamo rete aprendo le porte a tutti"

a cura della 25 Marzo 2022

In fatto di solidarietà, le piccole comunità come quella di Squinzano, hanno sempre rappresentato porti sicuri e punti di riferimento di grande eccellenza.

La storia lo insegna. Andando a ritroso nel tempo, infatti, l'ospitalità e la generosità di chi ha sempre accolto chi ne ha avuto bisogno, sono fatti innegabili che meritano di essere sottolineati. E' successo in tempi passati, durante le guerre o nei periodi economici più tristi, e continua ad accadere ancora oggi, in un mondo devastato da un nuovo sanguinoso conflitto. Grande cuore nell'accogliere, quindi. Lo dimostrano i tanti squinzanesi impegnati in prima persona nel ricevere, ospitare e dare asilo a tante donne e bambini ucraini in fuga dalla guerra. Lo racconta, ospite di una trasmissione radiofonica, Padre Salvatore Giardina, Parroco della Parrocchia Santa Maria delle Grazie di Squinzano, che così si esprime: "Le coste del Basso Salento sono sempre state porta di ingresso di popoli che andavano via per questioni economiche o di guerra, e noi non ci stanchiamo mai di essere una porta e accogliere tutti. Non possiamo stare con le mani in mano o semplicemente indignarci senza fare niente di concreto. Vogliamo rendere questa accoglienza quanto più organizzata possibile, anche a livello pratico e logistico. Sono commosso nel raccontare la bellissima esperienza vissuta dalla Città di Squinzano, che molti conoscono, tra le tante cose, anche per essere una grande produttrice di ottimo vino, e che in questo periodo ha unito le forze in un'esperienza sinodale unica. Associazioni, enti locali, istituzioni, Parrocchie, Pro Loco e volontari si sono uniti e hanno collaborato per garantire a donne e bambini accoglienza, ospitalità, calore, sicurezza e servizi di prima necessità. Gesti concreti che rispondono alle parole di Papa Francesco che invita ad andare verso gli altri, così come la Chiesa che, uscendo dalla sua autoreferenzialità, esce per strada facendosi portavoce dei bisogni o delle necessità della gente. C'è tanto bisogno di comprensione, di amore e di fare rete. Potrebbe essere l'unica ancora di salvezza per un mondo martoriato e in crisi".

Alle parole di Padre Salvatore Giardina, fanno eco quelle di Don Alessandro Scevola, Arciprete di Squinzano, che spiega: "La nostra comunità ha accolto in tutto 16 bambini e 6 donne provenienti dall'Ucraina; la maggior parte di loro aveva soltanto un piccolo bagaglio perché per la fretta di scappare dalla guerra e dalla minaccia delle bombe, sono fuggite con il necessario. Queste persone, attualmente, sono state accolte in sei famiglie squinzanesi, che si occupano di fornire loro cibo, assistenza e un letto in cui dormire, facendosi carico di tutte le spese. Anche le scuole si stanno mobilitando - continua don Alessandro, rimarcando la speranza di incrementare il numero di famiglie disponibili all'accoglienza-. La dirigente scolastica, dopo essere stata contattata da noi, si è subito attivata affinché i bambini potessero essere sin da subito accolti nelle scuole, per imparare qualche nozione di italiano e socializzare. I bambini, inoltre, si incontrano almeno due volte a settimana in canonica per fare lezioni di italiano ed apprendere la nostra lingua. La Parrocchia è diventata un centro di coordinamento anche sotto l'aspetto burocratico, e siamo in continuo contatto con le istituzioni, in una proficua collaborazione che sta dando grandi risultati. Una straordinaria gara di solidarietà, quindi, che regala grandi soddisfazioni e ci fa ancora credere e sperare nell'umanità".

Sulla stessa linea d'onda, il pensiero del Presidente della Pro Loco Casalabate marina di Squinzano, Mino Patera: "La nostra associazione di promozione sociale è pronta a sostenere tutte le famiglie che arriveranno sul territorio di Squinzano mettendo a disposizione abbigliamento, viveri, medicinali e prodotti per l'infanzia. L'aver fatto rete tra comunità parrocchiali, Caritas, scuole, Pro Loco, Protezione Civile, Istituzioni e altre associazioni del territorio, sta permettendo alla nostra comunità di essere unita e solidale nell'affrontare questa emergenza umanitaria. Un sentito grazie alle famiglie che in prima persona hanno accolto e accudito questi nuclei familiari giunti nella nostra cittadina, e alla dirigente scolastica che ha aperto le porte delle scuole, che considero sia un grande valore aggiunto. Grazie ancora alla Commissione Prefettizia, alla Polizia Municipale, ai Carabinieri, alla Protezione Civile. Fare rete è qualcosa che ci sta facendo raccogliere i frutti e ci sta facendo capire concretamente che unendo le forze si ottengono davvero risultati impensabili".

Redazione

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