Palaia: «Feltri rilassati, stavolta l'hai fatta proprio grossa e anche fuori dal vaso»

"Credo che in molti casi i meridionali siano inferiori”. È la frase che più delle altre ha scatenato l'ira e l'indignazione di calabresi, campani, pugliesi e di tutti gli altri abitanti del meridione d'Italia.

Una frase pesante, razzista, pronunciata dal direttore di 'Libero', Vittorio Feltri, durante la trasmissione 'Fuori dal Coro' andata in onda su rete 4 e condotta da Mario Giordano. “Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi? Sono loro che vengono da noi a curarsi, perché le nostre strutture sanitarie sono molto più rassicuranti. Penso inoltre che il fatto che la Lombardia sia stata messa in ginocchio dal Coronavirus, abbia eccitato molti che nutrono invidia e rabbia nei nostri confronti, perchè subiscono una sorta di complesso di inferiorità”- dice ancora Feltri in diretta tv, attirando su di sé avversione e inimicizia da parte di molti, manifestata attraverso post pubblici sui social, immagini e vignette contro il direttore, fino all'iniziativa più commentata e da molti 'apprezzata', di un edicolante del Sud che decide subito dopo le dichiarazioni offensive di Feltri, di non vendere più il Quotidiano Libero, perché “essendo meridionali inferiori- dice- non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli della sua testata giornalistica!”. E l'Ordine dei Giornalisti valuta anche l'ipotesi di una denuncia nei suoi confronti per danno d'immagine.

E tra coloro che replicano alle esternazioni offensive e razziste di Feltri, anche il medico Peppino Palaia, squinzanese doc e fiero delle sue origini, responsabile sanitario dell'US Lecce, tramite una videolettera che già in tanti hanno ascoltato e condiviso sui social. “Direttore, stavolta l'hai fatta grossa!”- comincia così il discorso del medico giallorosso, che continua: “Sei sempre stato uno stimato giornalista, ma stavolta hai fatto sicuramente qualcosa fuori dal vaso. Hai voluto metterti contro i 'terroni', tu polentone. Che poi, pensandoci bene, terrone è il lavoratore della terra. Quindi, noi, io ma soprattutto i miei avi, saranno stati sicuramente molto orgogliosi di lavorare la terra, perché ricordati direttore: ritorneremo nella terra, tutti quanti. Anche tu. E quindi allora, non ci sarà distinzione tra terroni e polentoni. Fino a qualche anno fa, sei stato una persona di sostanza che voleva essere più che apparire; adesso invece, è tutto il contrario. E parlo anche del conduttore di quella trasmissione che non ti ha fermato durante le tue esternazioni, ma ti ha dato il La per poterlo fare. Comunque, riconosco che tali esternazioni possano avere anche un risvolto fisiologico: con l'età si invecchia, gli apparati e le strutture del nostro organismo, anche quelle più nobili, vanno incontro ad un deterioramento, e se questo interessa le cellule di quel tessuto nobilissimo che è il cervello, allora abbiamo un decadimento dello stesso, una senilità precoce, un'alterazione delle capacità cognitive che portano a non avere i freni inibitori e portano ad avere delle esternazioni che al momento ti appartengono. Anche il proporsi in modo blasfemo, a volte, come l'altro Vittorio, non ti fa onore!”.

Noi siamo orgogliosi di essere terroni; in questa situazione drammatica a causa del Coronavirus,quanti terroni sono partiti al Nord per aiutare i polentoni? Di questo fai memoria, caro direttore; guardati allo specchio e vedi se ti riconosci. Infine, ti ricordo ancora che dell'Italia unita fanno parte sia i polentoni che i terroni, sia nei momenti di gioia che in quelli tristi come quello che stiamo vivendo oggi. Ciao direttore, rilassati!”- conclude Palaia.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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