«Non si può morire così, è un incubo»: il dolore per la morte dell'ortopedico a Casalabate

Una vita intensa, vissuta a pieno e attiva sotto diversi punti di vista, quello dello sport, del lavoro, delle amicizie e delle passioni. Una delle più grandi, quella per la pesca subacquea, a cui dedicava del tempo appena poteva.

Così come ha fatto ieri, in compagnia di un amico, solo che da quelle acque non è più riemerso vivo. Il dottore Fabio Lodispoto, 55 anni, nato a Londra ma residente nel brindisino, è deceduto nella tragica giornata di ieri, giovedì 14 giugno 2018, proprio mentre era impegnato in una battuta di pesca che lo ha portato a scendere a 33 metri di profondità, lì dove poi è stato ritrovato senza vita. Teatro della tragedia, la marina di Casalabate, che il medico aveva raggiunto insieme ad un amico e che già altre volte era stata meta scelta dai due per le loro immersioni. Una giornata apparentemente uguale alle altre, ma che ha avuto un epilogo assolutamente tragico. L'amico del 55enne, non vedendolo risalire, ha immediatamente allertato i soccorsi, temendo fin da subito per il peggio. La squadra di sommozzatori di Bari ha poi ritrovato in fondo al mare il corpo dell'uomo privo di vita, forse per un malore che lo avrebbe colto all'improvviso, impedendogli di riemergere dall'acqua. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, le motovedette dell'ufficio circondariale marittimo di Otranto e Brindisi, la Guardia Costiera e i Carabinieri della stazione di Squinzano. Ogni tentativo di rianimare l'uomo è risultato vano, e ora la salma si trova presso la camera mortuaria del 'Vito Fazzi' di Lecce, in attesa dell'autopsia che permetterà di capire le cause del decesso.

Sposato con una pediatra latianese e grande sportivo, se ne va un grande medico professionale e molto stimato, come si evince anche dai tantissimi messaggi che in queste ore hanno riempito la bacheca del suo profilo Facebook, scritti da amici, conoscenti, colleghi e pazienti, quei tanti pazienti che lo stesso dottore, con grande disponibilità, aiutava persino sui social con consigli e pareri medici. L'ortopedico, laureatosi a Pisa nel 1989 e specializzato in Medicina dello Sport, Ortopedia e Traumatologia, e che attualmente lavorava tra Brindisi e Roma, era anche, tra le altre cose, docente presso l'Università 'La Sapienza' di Roma, saggista e autore di numerosi articoli a carattere divulgativo, consulente ortopedico della squadra nazionale di Taekwondo, collaboratore di Radio Rai Uno per la rubrica 'Medicina e Società' e di alcune trasmissioni televisive come ad esempio 'Vivere meglio'. Una fine tragica, inaspettata e non meritata, che da Casalabate ha fatto il giro del Salento, suscitando molta tristezza, incredulità e amarezza.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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