Brindisi. Lo scorso 1° luglio la vittoria interna (per 5 a 2 sul Tennis Club 2002 Finance di Benevento) ha permesso ai ragazzi del Circolo Tennis Brindisi di conquistare la promozione in serie A2.
Tra i protagonisti dell'esaltante finale di ritorno play-off del Campionato Nazionale a Squadre di Serie B Maschile c'è il giovane squinzanese Matteo Giangrande che commenta così il successo ottenuto dall'intero gruppo.
Il Circolo Tennis Brindisi è per la prima volta in A2. Un traguardo raggiunto grazie all'ottimo lavoro fatto dal gruppo. Qual è stato il tuo apporto e come stai vivendo questo importante risultato?
Il mio apporto a questa conquista è stato sia dentro che fuori dal campo dando sempre il massimo e cercando di stare accanto ai miei compagni nei momenti di difficoltà come loro hanno fatto con me. A qualche giorno di distanza dalla grande impresa provo una sensazione di immensa soddisfazione e felicità. Perché raggiungere questo obiettivo non è stato facile poiché le nostre ambizioni erano molto alte, quindi portarle a termine è stata una gioia immensa.
Quando e come è nato l'amore per il tennis? Cosa rappresenta per te questo sport?
Io mi sono avvicinato a questo sport grazie a mio padre perché, essendo un grande appassionato di tennis, mi portava con lui quando ero molto piccolo a vedere le sue partite. E all’età di 4 anni gli chiesi di provare anche io e da quel giorno non ho più lasciato la racchetta. Per me questo sport è tutto visto che all’età di 14 anni è diventato non solo un passatempo, ma un vero e proprio lavoro poiché ho lasciato la mia famiglia per trasferirmi a Bari dove ci sono rimasto per 5 anni trascorrendo le mie giornate fra allenamenti e scuola per realizzare il mio sogno.
Come sei approdato al Circolo brindisino? Cosa ti ha permesso di conquistare sinora, anche e soprattutto a livello umano e personale?
Sono arrivato a Brindisi prima di andare a Bari. Viste le mie capacità avevo bisogno di un circolo molto importante che mi dava la possibilità di allenarmi con gente del mio livello e con maestri molto competenti. Mio padre ha scelto Brindisi perché rispondeva alle mie necessità. Dopo i 5 anni a Bari sono tornato a Brindisi non più da ragazzino ma da ragazzo più maturo e mi hanno dato la possibilità di svolgere diverse attività tra cui giocare il campionato di serie b, allenarmi e fare il maestro di tennis (nuova esperienza). Con quest’ultima sono cresciuto come persona visto che avevo molte responsabilità, e una di queste era trasferire l’amore per il tennis a dei bambini, proprio come lo ero io appena ho iniziato.
Senti di dover ringraziare qualcuno in particolare per la promozione in A2 e per il tuo percorso sportivo?
I miei ringraziamenti vanno soprattutto alla mia famiglia che mi ha permesso di fare ciò che mi piace in giro per il mondo, sostenendomi sempre. Un altro ringraziamento va ai miei maestri e al mio direttore sportivo che hanno creduto da sempre in me dandomi molta importanza e facendomi sentire al centro di un grande progetto.