L'uomo che sussurrava alla "Luna"

di Mario Pede 04 Aprile 2022

Luna, il pastore tedesco smarritosi pochi giorni fa, è stata ritrovata senza vita nelle campagne limitrofe all’abitazione dei suoi amici umani.

Azzannata da altri animali (probabilmente cani da gregge) e lontana dalle cure dei suoi padroncini.
Durante la notte insonne successiva alla tragica scoperta, Nando, uno dei proprietari del cane (termine che non si addice per niente al rapporto che lega l’uomo al proprio animale domestico e viceversa), ha schiuso alcuni pensieri per salutare Luna.
Nel dormiveglia intriso di lacrime, ha immaginato un’intervista in cui raccontare il proprio rapporto con Luna e per “sussurarle”, ancora una volta, parole dolci e intrise d’amore.

“L’uomo che sussurrava alla Luna"

PERCHE' QUESTO TITOLO?
La storia che ho da raccontare tratta del rapporto speciale tra un uomo normale ed un cane straordinario di nome Luna, un pastore tedesco non di razza che all’età presunta di 7 mesi è entrata di prepotenza nella vita mia e della mia famiglia e che dopo più di 7 anni ci ha drammaticamente lasciati, sbranata da animali feroci che hanno infierito su di lei con violenza inaudita.

PERCHÉ DICI “ENTRATA DI PREPOTENZA”?
Perché in agosto del 2015, mentre ero nella mia residenza in campagna in compagnia di amici, ha sfidato i 4 cani “residenti” (3 stanziali, Gemma, Ringhio e Regina, lasciatimi in eredità da mio padre ed assoluti padroni della zona ed uno, Tobia, il viziato di casa che tutti i fine settimana condivideva con loro gli enormi spazi della campagna).
Era denutrita, malconcia, si trascinava con fare supplichevole e reduce da sicuri maltrattamenti di chissà quale forma spregevole di essere umano.
Tutti i presenti (me compreso), sorpresi dalla situazione, hanno pensato la stessa cosa: “ non darle da mangiare, altrimenti non va più via da qui...ne hai già tanti a cui pensare ...tanto qualcuno, prima o poi, verrà a riprendersela”. Ma dopo una manciata di secondi, messi a tacere i cani, tutti abbiamo pensato di rifocillarla perché tanto “poi ... dopo si vedrà“.

E COSÌ LUNA È ENTRATA CON TUTTE LE 4 ZAMPE NELLA TUA VITA! E TI SEI TROVATO CON UNA COMPAGNIA DI BEN 5 CANI! GLI ANIMALI SONO UNA TUA PASSIONE?
Non lo sono stati affatto fino a 40 anni poiché sono cresciuto in una famiglia in cui la madre soffriva di disturbi allergici per i peli di qualsiasi animale ed al padre era consentito la compagnia di un animale solo fuori dalle mura domestiche (la casa di campagna, dove qualche cane abbandonato trovava riparo e si affidava alle sue cure).

QUINDI A 40 ANNI HAI AVUTO IL TUO PRIMO CANE...
Esatto. Nel 1999, in occasione di una vacanza intercontinentale, il cane fu per i miei figli la merce di scambio per essere lasciati dai nonni e con la tata.
Arrivò Shirley, un meraviglioso maltese che per 16 indimenticabili anni ha accompagnato l’adolescenza del miei ragazzi e riempito di gioia la famiglia. La ricordiamo tutti accovacciata sui libri di scuola o addormentata sulle gambe di qualcuno di noi.
Poi in autunno del 2014, anno della morte di mio padre, è arrivato Tobia per merito di mio figlio Andrea che lo raccolse cucciolo per strada e lo volle portare in casa, essendosene fortemente innamorato. Meticcio tipo Labrador, dolcissimo, affettuosissimo, buonissimo, ha conquistato tutti noi e si è meritato il ruolo di terzo figlio (con Andrea papà ed io nonno).

MA TORNIAMO A LUNA. PERCHÉ USI IL VERBO “SUSSURRARE”?
Per poter descrivere il rapporto speciale che ho avuto con Luna mi sono riportato ad un famoso film di Robert Redford nel quale si esalta la totale empatia in un rapporto uomo-cavallo. Proprio ciò che ha caratterizzato il nostro rapporto fatto di sguardi, di richieste di coccole, di zampate reclamanti il cibo, di comandi con voce mai alta, di ubbidienza, di protezione, di fedeltà e di gelosia. Era davvero la mia ombra, mi seguiva ovunque, mi accompagnava nei lavori agricoli, e quando si teneva un tantino lontana per i rumori degli attrezzi di lavoro mi teneva costantemente sott’occhio con le orecchie dritte e lo sguardo fiero come a volermi dire: “tranquillo, ci sono io”.
Una bestia di 70 chili con zampe e testa grosse ma che stesa sul pavimento di casa mi chiedeva carezze e parole “sussurrate” alla stessa stregua di un pulcino di pochi grammi.

COSA TI MANCHERÀ DI PIÙ.
Vederla zampettare felice appena il muso della mia macchina arrivava al cancello della campagna...la corsetta lungo il viale per poi ficcare in macchina il suo testone appena aperto lo sportello...la danza invitante al riempimento della ciotola dei suoi croccantini, il saluto con abbaio quando riprendevo l’auto per il ritorno a casa...
E poi ancora le pinzettate (morsetti ai pantaloni) agli ospiti sconosciuti che
mi “distraevano“ da lei, le corse col muso sfiorante gli pneumatici delle macchine (era il suo modo rumoroso di salutare gli ospiti).

Per non dire quanto mancherà lei, amatissima compagna di giochi, al mio Tobia, col quale era solita fare le scorribande nella terra arata (perdendo puntualmente la sfida, stante la sovrastante agilità del compagno) e col quale si scambiava baci, bacetti, testate sotto il petto, slinguate e...persino gli ossi!

Mancherà molto ai miei amici abituali frequentatori della casa di campagna i quali (dopo i primi, sospettosi accertamenti annusativi) sono stati promossi a “persone di casa” che con lei potevano osare qualunque cosa essendo ritenute a me vicine.

E mancherà molto a mia moglie la quale, avendo sempre avuto inizialmente paura di lei per la stazza e la pericolosità potenziale, aveva superato con il passare degli anni tale remora e si godeva con me l’estrema dolcezza di tale creatura. E che d’inverno usava tutte le premure per non immaginarla infreddolita all’addiaccio come un “qualsiasi cane di campagna”.

Mancherà molto a mio figlio Andrea il quale con Luna ha sempre mantenuto un rapporto più distaccato, fatto di pochi fronzoli e molta rigidità (non sopportava di vederla in casa in qualità di commensale aggiunto). Salvo poi non prendere pace per i due giorni della sua scomparsa, girare a piedi, in macchina, con la bici
allertare tutti con foto e post nella speranza di un suo allontanamento. E vederlo con gli occhi gonfi di pianto di fronte al l’impotenza di poterle salvare la vita.

E a mia figlia Silvia la quale, vivendo fuori, si era affezionata a lei in conseguenza di ciò che noi le raccontavamo e non vedeva l’ora, quando veniva a Squinzano, di correre in campagna con noi a prendersi cura di lei.

E pure a mio genero Agostino il quale, però, vivendo lontano da Luna non ha avuto molte occasioni per innamorarsene e comunque ne apprezzava le doti estetiche, intellettive ed istintive, da “cane vero” (lui abituato a sopportare le doti poco “feroci” della sua amatissima cagnetta Milù).

SE POTESSE SENTIRTI, COSA LE DIRESTI?
Per prima cosa le chiederei di perdonarmi per non aver avuto il coraggio di porgerle l’ultimo saluto. Vederla deturpata da quelle bestie assassine avrebbe aumentato il livello si sofferenza che, ti assicuro, è difficile da smorzare.

Poi, sussurrandole nelle sue splendide orecchie, la rassicurerei dicendo che “ ...tanto, papà, fra qualche giorno arriva il venerdì e staremo insieme per 3 giorni...”.

ULTIMO PENSIERO PER LUNA
Ciao, Luna mia... goditi il Paradiso degli animali!”.

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