Ogni volta che si avvicina l’11 febbraio il mio pensiero va a don Nicola Leone, agli anni belli della fanciullezza, ai giochi vicino alla “grotta”, alle gite, ai pellegrinaggi, alle scampagnate, ai bollettini parrocchiali,
alle caramelle sotto l’altare...
Don Nicola nasce a Squinzano l’11 giugno 1916 in pieno primo conflitto mondiale e sarà suo malgrado, come tanti suoi coetanei, coinvolto direttamente nel secondo.
La sua famiglia, di umili origini, viveva in via San Giovanni, nel centro storico di Squinzano, a due passi dall’antica chiesa dedicata a San Giovanni Battista, all’interno della quale sono conservate le statue in cartapesta del patrono San Nicola, del Compatrono San Vincenzo Ferreri e dell’Immacolata.
Entrando nell’edificio sacro però, la prima cosa che attira l’attenzione del visitatore è la riproduzione della grotta di Lourdes, posta a destra della navata e realizzata da don Nicola Leone prima del 1952, anno in cui la devota Elvira De Luca donò la statua della Madonna (il nome della donatrice e l’anno sono leggibili sulla base della statua).
La sua missione sacerdotale iniziò il 22 luglio 1945 e nei suoi primi anni di Sacerdozio fu vice parroco della parrocchia matrice San Nicola (1946/1953) e di Mater Domini (1953/1955).
Fin da subito dimostrò la sua propensione alla cura delle nuove generazioni fondando l’Oratorio San Giovanni Bosco che accolse e formò tanti giovani squinzanesi.
Sacerdote caparbio e ostinato, ebbe l’intuizione di puntare l’obiettivo verso i quartieri popolari e di nuova espansione e perciò si dedicò con tutte le sue forze alla realizzazione di una Chiesa intitolata a Maria Regina che presto diventò la nuova Parrocchia in contrada “Nanni”.
Dapprima iniziò celebrando la messa domenicale a Villa Cleopazzo, utilizzando una scheggia di bomba per richiamare il suono della campana, nel frattempo costruì un locale di circa 60 metri quadrati da adibire a Chiesa che fu inaugurato con la celebrazione della prima messa nel giorno di Pasqua del 1955.
Nell’ampio spazio circostante, oltre all’oratorio, volle costruire la riproduzione della grotta di Lourdes.
Così scriveva nel “Bollettino” parrocchiale: “ ...nella stessa data fu benedetta la grotta di Lourdes e una bella statua di cemento bianco della bianca Regina dei Pirenei. La chiusura di quel mese di maggio 1958, centenario delle apparizioni di Lourdes, segnò come la nascita dell’idea di pensare ad una parrocchia del rione Nanni la quale si conficcò e si ribadì nella testa di don Nicola fino a diventare l’idea fissa, animatrice di ogni attività: la voleva la Madonna di Lourdes, alla quale egli si era recato tre volte in pellegrinaggio...”
Il locale adibito a chiesa si rivelò ben presto insufficiente per un rione popolare che molto rapidamente cresceva tanto da costringere don Nicola a correre ai ripari promuovendo la costruzione di un nuovo locale più grande (oggi è la Sala teatro Elvira Passante).
L’11 febbraio 1962 la Chiesa del rione Nanni fu eretta Parrocchia. Così scriveva don Nicola sul bollettino del 6 ottobre 1963 in un articolo dal titolo “Chi è il nostro parroco?”: ”...l’11 febbraio 1962 ebbe la soddisfazione di assistere all’erezione canonica della parrocchia Maria Regina fatta dal nostro Vescovo Mons. Francesco Minerva...”
Quache anno dopo, precisamente il 31 maggio 1969, fu consacrato il nuovo Tempio che oggi tutti conosciamo come Chiesa Parrocchiale Maria Regina.
Intanto il quartiere si espandeva a dismisura, soprattutto in quelle aree che un tempo appartenevano al Comune di Trepuzzi, agli squinzanesi noto come rione Giovanna Romano, e don Nicola non poteva non puntare l’attenzione verso le numerose famiglie che stabilivano la loro residenza in quei luoghi.
L’11 febbraio 1987 in quel rione fu consacrata la nuova chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes.
L’edificio di modeste dimensioni presenta al suo interno, sul lato sinistro, una riproduzione della grotta di Lourdes, e in adiacenza uno spazio aperto in cui sorge l’oratorio che oggi è intitolato a “don Nicola Leone”.
Gli ultimi giorni di vita pastorale don Nicola li visse proprio in quel luogo, realizzato con tanti sacrifici fino a costringerlo a vendere la propria abitazione.
Non potendo più organizzare pellegrinaggi a Lourdes volle portarsi Lourdes a casa. Il 21 febbraio 2001 don Nicola ci ha lasciati per raggiungere la dimora celeste.
Ogni volta che ne ho la possibilità vado a trovarlo al cimitero in quella tomba riservatagli dal servo di Dio mons. Nicola Riezzo e chiudendo gli occhi immagino don Nicola intento a costruire anche in cielo la riproduzione della grotta di Lourdes.