Avrà luogo il 7 febbraio 2024 alle ore 18.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Squinzano, la presentazione del libro del prof. Luigi De Mitri, “Una storia come tante” edizioni Milella.
La serata sarà coordinata dal prof. Carlo A. Augieri. Dialogheranno con l’autore i professori Santa Pizzarotti e Beppe Longo.
L’evento è stato fortemente voluto dal sindaco Avv. Mario Pede e dall’Assessore alla Cultura Eleanna Bello per onorare un cittadino così illustre come il maestro De Mitri che, da sempre legato alla sua città natale, ha dimostrato un amore profondo ed una rara generosità per la sua terra.
Luigi De Mitri è uno dei più interessanti autori del nostro territorio. Non solo scrittore, bensì soprattutto, come egli stesso evidenzia nelle sue opere, pittore e amante del disegno. Nasce a Squinzano nel 1943, insegna presso il Liceo Scientifico “G. Banzi Bazoli” ed è stato anche membro di commissioni giudicatrici di concorsi a cattedra indetti dal Ministero dell’Istruzione.
Le sue opere artistiche hanno fatto il giro di moltissime gallerie non solo in Italia ma anche all’estero, principalmente nelle tre città che l’autore considera essere sue patrie: Leuca, Squinzano e Lecce.
Nel 2023 pubblica uno dei suoi capolavori letterari per le Edizioni Milella “Una storia come tante” ambientato proprio a Squinzano o, in generale, nel Salento. Precisamente nel Salento di qualche decennio fa. Possiamo dunque definire questo racconto come un tuffo nel passato delle nostre origini, ma soprattutto nelle origini dell’autore. Egli racconta in poche pagine le vicende e le persone più significative della sua vita, una vita segnata da una condizione economica precaria e da varie difficoltà famigliari che lo condussero a rifugiarsi nella sua passione per l’arte, la quale lo ha fatto arrivare a grandi traguardi.
Un filone principale è rappresentato dal rapporto con la madre, la quale ebbe una vita difficile considerando la morte del primo marito, per cui Luigi De Mitri divenne orfano di guerra, la successiva relazione con un uomo pieno di vizi, tra cui il gioco d’azzardo, e violento, e infine la sua malattia che segnò anche l’esistenza dell’ autore.
Un ulteriore legame che ha avuto una rilevante importanza nella vita di De Mitri fu quello con il suo compagno di classe Mimino, un giovane di Surbo. Egli inizialmente fu vicino a Luigi nei momenti di difficoltà. Tuttavia, l’ambiente del liceo artistico ci viene descritto come competitivo e spesso falso, tant’è che Mimino iniziò a non aiutare più De Mitri durante le verifiche, forse per invidia nei suoi confronti considerando la sua abilità artistica.
L’ultima parte del libro è caratterizzata da un sentimento di tristezza a causa del peggioramento della malattia della madre, ma anche da uno sviluppo nella vita dell’autore, il quale ci enumera i primi successi della sua vita, tra cui la vincita di una cattedra a scuola e il suo legame con una donna che, inizialmente, rischiava anche di compromettergli la carriera.
È da ammirare lo sfondo sociale del racconto che, come scritto in precedenza, è in grado di farci tornare indietro nel tempo e nei luoghi di qualche decennio fa, facendoci provare un sentimento di nostalgia ma anche di orgoglio nei confronti della nostra terra. Il sentimento di appartenenza al territorio, difatti, ha la capacità di farci meglio immergere nella trama e riuscire a comprendere i fatti in maniera ottimale e, talvolta, anche immedesimandoci nelle vicende.
Un ultimo aspetto non trascurabile riguarda lo stile: la semplicità della scrittura che ci permette di entrare meglio in ciò che accade. Un linguaggio semplice ma in grado, comunque, di creare diverse emozioni in chi legge.