Il dott. Salvatore Sisinni si è sempre messo al servizio dei malati psichiatrici. E non soltanto durante la sua lunga carriera da psichiatra.
Lo ha continuato a fare anche dopo la pensione, arrivata nel 1997. Lo ha fatto in tutti i modi, anche e soprattutto con la scrittura di articoli e lettere che quotidianamente invia ai giornali e con varie pubblicazioni dove affronta la miriade di problematiche legate alle malattie della mente. Credo che tra gli scrittori squinzanesi sia il più prolifico ma anche il più preparato riguardo alle problematiche legate alle sofferenze che hanno a che fare con le malattie nervose e mentali.
Spesso i suoi interessi spaziano anche tra le questioni che riguardano la legislazione in tema di malattie mentali e lo fa sempre con argomentazioni attente e circostanziate.
Ma il “buon Totino” non è soltanto affezionato alla “persona” con problematiche mentali. Lui è attento alla sofferenza dell’uomo in generale, anche quando questa deriva da questioni sociali o familiari o anche di carattere prettamente economico.
Per questo Totino Sisinni non smette mai di essere prodigo non solo di pensieri nei confronti di chi soffre ma anche di opere di bene. Probabilmente questo suo donarsi con varie sfaccettature lo fa stare bene e lo fa sentire a posto con la sua coscienza di medico e uomo di profonda fede cristiana. Perché un medico, così come un vero cristiano, non va mai in pensione e non smette mai di studiare. E poi lui essendo anche uno scrittore, oltre che un medico, non riesce a curare solo il corpo degli uomini ma anche, e forse soprattutto, la sua anima.
E’ di questi giorni la notizia di un suo aiuto in denaro, 500 euro divise a 10 famiglie in difficoltà della nostra città. Forse una goccia d’acqua in un oceano di necessità ma certamente un gesto di generosa umanità.