Più dell’Inno nazionale “Fratelli d’Italia” per una volta mi ha commosso sentire cantare dai tifosi italiani presenti alla Spodek Arena di Katowice, in Polonia, la canzone di Modugno, “Volare” nella versione più popolare di “Nel blu dipinto di azzurro”.
Mi è sembrato un modo per confermare che è tornata la “favola azzurra” di Fefè De Giorgi, il “tre volte campione del mondo” in Brasile 1990, in Grecia 1994 e in Giappone 1998; e che ha vinto tutto quello che si poteva vincere.
“I campioni d’Europa 2021 siamo Noi!” . E dalla notte scorsa siamo tutti più fieri del nostro Tricolore.
Mai, come questa volta, in quel “Noi”, c’è la grande Italia dello sport e del volley, ma soprattutto c’è tutta Squinzano. Abbiamo seguito le nove partite vinte dalla Nazionale capitanata da Simone Giannelli, premiato come “il miglior giocatore di tutto l’Europeo”, ma abbiamo cercato nelle immagini in Tv sempre il volto di Fefè De Giorgi, perchè su quel volto potevamo leggere in anteprima le vicende di una Nazionale, della “sua” Nazionale, plasmata da un uomo che conosce il meraviglioso miracolo del “partire da zero”.
Sul volto di Ferdinando (Fefè), nato a Squinzano il 10 ottobre 1961, abbiamo visto i tratti somatici dei suoi genitori e dei suoi otto fratelli e abbiamo capito il senso di quel “viatico” che suo padre “Vituccio” gli ha dato il 13 luglio scorso nella festa di augurio dedicata a Fefè De Giorgi, organizzata da un gruppo di amici di Squinzano, capitanato dal dott. Peppino Palaia. E nell’occasione è stata mostrata allo stesso Fefè la maglia da lui indossata nei mondiali del 1990: lui l’ha toccata come se fosse un talismano.
Con un pizzico di sano orgoglio, ieri notte, abbiamo avuto la conferma che non poteva essere diversamente: con Fefè De Giorgi si vince, con Fefè De Giorgi si vola nell’azzurro, “Nel blu dipinto di blu”.
Il miracolo della vittoria del campionato Europeo 2021 si è concretizzato con la formula del “passo dopo passo”, così com'è stata tutta la carriera di De Giorgi. Il campionato lo hanno vinto tutti i giocatori, tutti titolari di una squadra, tutta nuova, disegnata dal coach Fefè De Giorgi. Onore al merito degli alzatori Simone Giannelli e Riccardo Sbertoli; dei centrali Simone Anzani, Gianluca Galassi, Fabrio Ricci e Lorenzo Cortesia; degli schiacciatori Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Francesco Recine e Mattia Bottolo; degli opposti Giulio Pinali e Yuri Romanò e dei liberi Fabio Balaso e Alessandro Piccinelli.
E’ stata questa la bell’Italia, che è tornata dopo il 2005 sul tetto d’Europa, nella quale tutti hanno avuto un ruolo essenziale, dalla prima partita del girone fino al Tie Break finale; e tutti sono stati partecipi di un campionato vinto perché si è giocato da “squadra unita e compatta, umile e paziente” che ha i suoi campioni ma che soprattutto ha dimostrato di avere un’anima. Quella stessa anima che negli anni ’70 è partita da Squinzano, da quella Vis Squinzano che fu la prima squadra di tutta l’Italia meridionale ad approdare alla serie A2 di pallavolo. Fu lì che Fefè De Giorgi imparò ad accarezzare e a distribuire quel pallone che lo ha “alzato” fino a ieri sera per le schiacciate di Michieletto e Lavia, di Pinali e Romanò e per far ruotare il gioco impostato da Giannelli, Anzani, Galassi e Ricci; e da Balaso e Piccinelli.