"La vicenda sulla Pubblica Illuminazione ha evidenziato una questione molto importante: i nostri interventi, la ricostruzione puntuale della vicenda, ha obbligato i protagonisti di quelle scelte, che oggi si rivelano sbagliate, a giocare allo scoperto. Dopo di noi è iniziata la corsa a raccontare la verità, a citare documenti ufficiali. Sin ora a San Pietro Vernotico le verità sono state raccontate come dogmi di fede, grazie a noi ora cominciano a contare le carte. Solo la lettura delle fonti ci garantisce la comprensione non pregiudizievole di quanto avvenuto negli ultimi anni nel nostro paese.
Questo lavoro, però, è molto difficile e complesso, perché, leggere, documentarsi, presuppone una motivazione smisurata e una reale voglia di cambiamento. E questo, in un paese del “tengo famiglia” non è sempre facile. Spesso una persona “comune”, che non ha interessi personalistici si chiede se ne valga davvero la pena; se ne valga la pena impegnarsi per poi sentirsi accusati, offesi e fraintesi. Poi fai un giro nel paese, e ti rendi conto che questo paese merita qualcosa di migliore rispetto a quanto ha avuto sinora, e perché peggio di così cos’altro dovremmo aspettarci? Torna quindi la voglia di fare, di dire, di impegnarsi perché prima o poi diventeremo un paese normale in cui dire la verità non è un reato di lesa maestà ma è la cosa più ovvia da raccontare.
E a proposito di verità, ve n’è un’altra che, dati alla mano, deve essere raccontata: la realizzazione del Cimitero e le opere di perimetrazione, non già per impedire che in futuro il paese si allaghi, come qualcuno ha detto, ma per far sì, che il cimitero, una volta terminato, se mai lo sarà visti i numerosi contenziosi in atto, possa ottenere l’agibilità e quindi possa essere reso fruibile dai cittadini tutti.
Nessuno ha detto infatti che, al netto dei contenziosi con le aziende che stavano realizzando le opere all’interno del Cimitero, il grosso problema dell’opera dipende dalla scelta di costruirlo in un’area a rischio dissesto idrogeologico, e i canali, ancor prima dei ponti, servono proprio a mettere in sicurezza l’opera e a renderla agibile. Anche perché, se così non fosse, non ci spieghiamo perché ieri non si sia provveduto anche ad aprire il cimitero! E invece abbiamo assistito ad un’altra finta verità: l’apertura del ponte, non ha risolto ancora un bel niente, perché i canali non sono stati terminati e non si sa quando e se lo saranno. E noi abbiamo assistito alla solita narrazione rizziana e alla ormai solita incapacità da parte di Romano e dei suoi “seguaci” di raccontare con chiarezza quanto accaduto sulla vicenda del rischio idrogeologico e del Cimitero. Pare proprio che i politici, protagonisti di quelle vicende, soffrano di amnesia!
Quante volte, negli ultimi anni, e a quanti cittadini il Sindaco Rizzo ha raccontato l’immediata apertura del nuovo Cimitero, la consegna del loculo e/o della cappella a chi ha impegnato i propri risparmi per dar degna sepoltura ai propri cari. Cari sino ad oggi “parcheggiati” in non si sa ben quale angolo del cimitero (in quale aiuola, in quale corridoio, sotto quale albero).
Il Sindaco Rizzo ha fatto queste promesse senza raccontare che il Cimitero una volta ultimato, se mai sarà ultimato, potrà svolgere la propria funzione solo dopo aver ottenuto l’agibilità, legata all’eliminazione del rischio idrogeologico. Il Sindaco Rizzo omette inoltre di spiegare:
- Perché a 10 anni dall’inizio delle procedure di eliminazione del rischio idrogeologico (vedasi Delibera G.C. n.228/2007) le opere (ponti e canali) non sono ancora ultimate?
- Perché omette di dire che l’opera (che si vanta di aver ideato) ha richiesto una riprogettazione con successiva riapprovazione ed integrazione a seguito di conferenza di servizi tenutasi presso la sede del Commissario Straordinario in data 23.02.2016, in cui finalmente si acquisivano, i pareri da parte degli enti interessati e coinvolti? Se quell’opera oggi è fruibile è proprio grazie a quei tecnici che ieri si è ben guardato dal nominare e ringraziare, senza i quali avremmo oggi un “ponte a raso”! È un ossimoro lo so, ma il progetto di Rizzo prevedeva proprio questo.Parlano le carte!
- Perchè in quel “suo” progetto (sul cimitero), se veramente diverso da quello precedente non ha tenuto conto della riperimetrazione dell’area a rischio idrogeologico che risale al 2009 (vedasi Deliberazione del Comitato istituzionale n.3 del 27.01.2009 – Procedure di integrazione e modifiche del PAI – Comune di san Pietro Vernotico)?
- Perché non spiega il motivo per cui i lavori di ampliamento del canale (nel tratto compreso tra i due ponti) sono sospesi e non risultano ultimati? Eppure sono stati consegnati in data 08.10.2018 e secondo quanto previsto nell’appalto dovevano essere completati entro il 10.11.2018!
- Perché omette di dire che il finanziamento per questi lavori il comune di San Pietro Vernotico lo aveva perso proprio a causa della sua inerzia ad espletare la gara? Perché non dice che è grazie a qualcun altro che quei finanziamenti sono stati recuperati?
- Perchè se, come afferma Rizzo, il rischio idrogeologico è stato superato non vi è l’apertura del cimitero?
Quante omissioni che sicuramente non dovrebbero competere ad un Sindaco.
La verità è che nelle varie fasi progettuali (preliminare-definitiva-esecutiva avvenute tra il Novembre 2013 ed il Marzo 2014) non ha tenuto conto delle indicazioni dell’AdB Puglia ed a causa di queste scelte errate oggi siamo in emergenza con defunti seppelliti al posto delle cycas o dei pioppi che mai come in questo periodo risultano un pericolo per la pubblica sicurezza! Chi ha acquistato un loculo per un proprio caro, nel frattempo deceduto, è addirittura costretto a elemosinare un posto al cimitero pagando per la tumulazione. Oltre al danno, la beffa! Uno scandalo! Dinanzi a questa emergenza pare che il Sindaco non abbia ancora trovato soluzioni, se non quella di intentare un altro contenzioso (dopo quello contro Cimiteriali) nei confronti della All Service. Tanti contenziosi ma nessuna reale soluzione per il completamento del cimitero, a 15 anni oramai dall’inizio dell’iter di realizzazione. Una vergogna che rappresenta il fallimento della politica sanpietrana tutta!
Quanto avvenuto il 14 marzo ed in questi giorni è la dimostrazione di come la politica sampietrana sia rimasta ancorata alla rincorsa al finto merito. Davanti ad un nastro sono tutti pronti a sfoderare le più lucide delle forbici per tagliarlo ed ascriversi i meriti del risultato raggiunto nascondendo e celando le proprie colpe! Siamo certi che ora arriverà l’ennesima precisazione/smentita ed intanto i cittadini (prendendo atto che grazie al Commissario Straordinario, che ha gestito l’Appalto, il Comune di San Pietro Vernotico ha beneficiato di un’opera portata finalmente a termine senza contenziosi) quel cimitero, quei loculi, quelle cappelle, quei servizi, continuano a non vederli.
Eppure una soluzione ci sarebbe. Da mesi analizziamo e studiamo l’intera documentazione relativa all’ampliamento del cimitero: 15 anni di documenti che raccontano una gestione scellerata, di verità nascoste che spero di poter mettere quanto prima a disposizione dell’intera cittadinanza! Non ci va di documentare quanto stiamo dicendo con delle foto per il rispetto dei defunti!".
Selena Nobile
Portavoce M5S San Pietro V.co