Ad occupare le colonne giornalistiche e a provocare rumore sono spesso notizie infauste e poco lusinghiere che riguardano veri o presunti casi di malasanità nel territorio.
Ma accade sempre più di frequente che nel silenzio e nella discrezione si registrino brillanti risultati medici, frutto di dedizione, passione e sacrificio. È il caso del reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Perrino di Brindisi, primo in Puglia e tuttora tra i pochi in Italia ad eseguire l’intervento di stimolazione cerebrale profonda, noto con l’acronimo DBS (deep brain stimulation) per i pazienti affetti da morbo di Parkinson, patologia neurodegenerativa che si manifesta in maniera progressiva coinvolgendo il controllo dei movimenti, delle ordinarie funzioni motorie e dell’equilibrio.
A ringraziare pubblicamente dirigenti e staff medico del nosocomio brindisino è Angelo Esposito, cittadino di San Pietro Vernotico, la cui madre è stata recentemente sottoposta a tale, innovativo trattamento chirurgico: “Desidero rivolgere la mia più sentita gratitudine all’equipe medica del reparto di Neurologia: alla dott.ssa Francesca Spagnolo per la brillantezza, l’abnegazione e la disponibilità che sempre dimostra nei confronti dei propri pazienti. Non è così scontato rilevare un calore umano ed una vicinanza emotiva di tale portata da parte di un medico nei confronti del proprio assistito. Allo stesso modo ringrazio il dott. Augusto Rini ed il primario, dott. Bruno Passerella, che quotidianamente garantiscono un servizio ottimale ai pazienti della Neurologia.
Un encomio va anche all’equipe di Neurochirurgia- continua Esposito- in particolare al dott. Francesco Romeo e al dott. Piermassimo Proto, che praticano questo complesso intervento chirurgico con estrema precisione e meticolosità, e al dott. Franco Caputo, primario di Anestesia e Rianimazione, insieme alla sua equipe.
In ultimo un sentito ringraziamento al direttore generale ASL Brindisi, Giuseppe Pasqualone, che ai criteri e agli standard analitici delle proprie mansioni accosta costante sensibilità e puntuale attenzione al benessere e alla salvaguardia delle condizioni del malato”.
La tecnica DBS costituisce la procedura chirurgica più moderna per questo settore di patologie e prevede l’inserimento di un elettrodo in un punto definito del cervello il quale, collegato a un generatore d’impulsi (pacemaker) collocato sottocute nella regione anteriore e superiore del torace fornisce i necessari impulsi elettrici in grado di provocare una diminuzione dei sintomi della malattia. Un intervento chirurgico di non agevole esecuzione che può durare complessivamente sino a 12 ore, ma che migliora decisamente le condizioni di vita del paziente, risintonizzando le attività cerebrali alle necessità motorie quotidiane.
“A distanza di qualche mese dal trattamento chirurgico al quale è stata sottoposta mia madre, posso dire, che i risultati sono molto soddisfacenti. La DBS può davvero rivoluzionare l’approccio terapeutico del Parkinson. Ed è motivo d’orgoglio, per il territorio brindisino, che il nostro Ospedale sia l’unico nel Sud Italia a praticarla, ospitando uno staff medico d’eccellenza dal punto di vista professionale ed umano”- conclude Esposito.
Una testimonianza che riempie d’orgoglio e che costituisce una lieta notizia per quanti soffrendo della stessa patologia hanno optato, negli anni recenti, per i cosiddetti viaggi della speranza, al fine di ricevere le necessarie ed adeguate cure.