Il Salento è una terra dalle tante bellezze musicali. In ogni città, comune, frazione si conservano scrigni preziosi appartenenti alla tradizione legata, a sua volta, alla devozione in cui affiora un canto che rappresenta l’identità di un popolo.
In tal senso emerge l’interessante “Salve Regina” eseguita ogni primo luglio in Piazza Plebiscito di Salice Salentino al termine della processione in onore della Madonna della Visitazione. Il brano, datato 1945, è stato composto dal maestro Angelo Luiso (Bitonto, 1886 – Salice, 1965) per voce solista (soprano o tenore) e banda. L’intensa ma controllata introduzione (andante, calmo e appassionato) avvolge immediatamente l’ascoltatore poiché il progetto di Luiso è quello renderlo partecipe al fine di avventurarsi insieme in questo sacro itinerario carico di riflessione e di passione. La dinamicità del momento sonoro colloca l’organico bandistico in una posizione intermedia perché tutta la sua energia viene sapientemente calibrata affinché si delineino le tinte che caratterizzano un periodo ben preciso della storia della musica denominato verismo; il compositore Pietro Mascagni è certamente un eccellente modello a cui si è ispirato Luiso (cfr. Franco Colletta (a cura di), Le vie dei Salicesi, Maci Editore, Campi Salentina, 2000). Il tenore intona, a cappella, “Salve Regina, Salve” seguito dalla banda con un leggero crescendo; quest’iniziale apertura vocale contribuisce ad illuminare il testo sacro attraverso un’intensa luce che acceca per un attimo lo spettatore attonito. Il successivo “Andante, molto vagamente” è caratterizzato da arpeggi terzinati su cui si posa la performance del tenore. L’intensità dinamica del brano lievita notevolmente sul testo “Speranza nostra” in cui il cantante è chiamato a sostenere un suono abbastanza acuto che simultaneamente accende l’orgoglio di appartenenza del popolo salicese. Il “Grandioso” proposto dall’organico bandistico rappresenta un breve ed energico momento strumentale in cui il primo clarinetto solista espone una cadenza virtuosistica che riduce con molta spontaneità tutta la luce sinora diffusa. Il nuovo segmento, caratterizzato dall’indicazione “Larghetto”, presenta un nuovo episodio strumentale che favorirà l’intervento della voce solista con “Su dunque avvocata nostra” adagiandosi su un nuovo accompagnamento strumentale; questa volta il cantante raggiunge l’apice con “Gli occhi tuoi pietosi”, ancora più acuto del precedente “Speranza nostra”. Il “Movimento di gondola” (così riporta la partitura), dal leggero intervento dinamico della banda, presenta la terza parte del testo “E Gesù benedetto”. Tale parole vengono sorrette da un suggestivo accompagnamento ritmico che rendono fluttuante questo nuovo segmento. L’intervento dell’oboe tratteggia nuovamente l’itinerario melodico precedentemente affidato alla voce e riemerge quella leggerezza dinamica già sapientemente architettata dal maestro Luiso. Il pianissimo dell’organico strumentale che sostiene le parole “O Clemente, o Pia”, confermato dal “Grazioso”, è l’ultimo atto che condurrà lentamente verso l’epilogo; il compositore raccoglie le ultime energie e prepara il gran finale. La parola che illumina il fedele è “Maria”: è una chiara richiesta di aiuto del cristiano nel procedere terreno; il tenore è ben preparato per sostenere, con vigore, l’importante suono che desidera lanciare verso il cielo, verso la Madre di Dio. Il finale strumentale ripropone elementi melodici presentati nell’introduzione che consolidano il suggestivo percorso melodico e, per i cultori, anche quello armonico. L’esecuzione di questa gemma sonora anche quest’anno ha suscitato tantissima emozione tra i salicesi; il direttore d’orchestra, Marco Grasso, ha dimostrato notevole sensibilità musicale nel gestire l’organico bandistico e il tenore Marco Miglietta, voce attenta ed accattivante. L’indiscusso risultato rappresenta la validità di un intenso percorso culturale dei vari protagonisti: direttore, solista e banda. Uniti insieme cercano, ancora una volta, di offrire un momento di riflessione a tutto il popolo di Salice. A conclusione dell’evento il direttore Marco Grasso ha voluto esprimere un suo pensiero: “Questa'anno, con la collaborazione del Maestro Marco Miglietta, tenore di grande talento vocale e musicale, e con la costituzione di una banda composta integralmente da salicesi, l'esecuzione della Salve Regina ha suscitato entusiasmo ed unanimi consensi, sia di pubblico sia di critica. Ha colpito in particolare la naturalissima conduzione musicale di Marco Miglietta, e la sua sicura tecnica vocale, che ha reso possibile un acuto finale preciso e di grande effetto”. Fra' Sebastiano A. Sabato, Ofm (Rettore della Rettoria della Visitazione), ha aggiunto: “Per noi salicesi, la Fiera è la Festa di tutti, delle nostre famiglie devote a Maria e a suo Figlio Gesù, centro della nostra vita. Quest'anno la fiera è stata anche presenza di San Francesco d'Assisi in processione accanto alla Vergine. Molto forte e partecipata l'attesa dei simulacri dei santi in Piazza Plebiscito, gremita di fedeli, salicesi e non, che si sono emozionati sulle note del tradizionale canto del "Salve Regina" dedicato a Maria. A Lei affidiamoci sempre, affinché ci guidi verso Dio con il suo Amore, soprattutto lungo i sentieri più difficili che conducono a Lui”. La “Salve Regina” di Salice Salentino rappresenta un’indiscussa “opera d’arte” della tradizione musicale pugliese da custodire e tramandare nei secoli.