Si fa strada l'ipotesi di un patentino per chi fa il vaccino, possibile strumento per ripartire

a cura della 02 Gennaio 2021

La campagna vaccinale per fermare il Covid-19 è partita il 27 dicembre scorso e, secondo alcuni dati pubblicati sul sito fai.informazione.it, sarebbero già 45 mila circa i vaccinati contro il Covid,

o perlomeno ad aver ricevuto la prima dose del vaccino prodotto dalla casa farmaceutica Pfizer, di cui la maggior parte medici e operatori sanitari.
In Puglia i dati parlerebbero del 7.3% di vaccinati, almeno finora, mentre secondo un sondaggio della rivista Orizzonte, i più propensi alla vaccinazione sarebbero docenti e personale scolastico: quasi l'80% di loro, infatti, avrebbe dichiarato di volersi vaccinare quanto prima. Categoria questa, tra l'altro, a cui il Governo ha dato la precedenza nella lista delle vaccinazioni, che saranno suddivise in 4 fasi.
E se è vero che il Presidente Conte ha sottolineato che non ci sarà nessun vincolo di obbligatorietà nel sottoporsi al vaccino, è pur vero che, non farlo, potrebbe portare grosse limitazioni nell'utilizzo di servizi pubblici o privati o nella propria mobilità. Già da alcuni giorni, si parla infatti di un "patentino vaccinale", da consegnare a coloro che si vaccinano e che li potrà dare l'accesso a palestre, cinema, teatri, hotel o voli aerei. "Si tratta solo di proposte, non abbiamo ancora deciso nulla- dichiara Conte- valuteremo l'idea di una maggiore mobilità per chi fa il vaccino, anche per dare la possibilità a tante attività che hanno chiuso di poter ricominciare a lavorare".  Una specie di certificato, quindi, per accedere a strutture e servizi, una sorta di patentino di immunità che resta per ora solo una probabilità che potrebbe concretizzarsi oppure restare solo un'ipotesi.

Redazione

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