Ridare vita agli oggetti creando "cose" da altre "cose". E' la passione di Rondella, 39enne di Nardò, che durante la pandemia si è reinventato il lavoro e ha dato vita ai suoi Robottini pacifici,
utilizzando solo materiale riciclato. Lo racconta al Quotidiano, il giovane impegnato anche nel campo della fotografia, che racconta del primo robot nato per caso per allietare le giornate della figlia nel periodo triste del Covid, al quale poi ne sono seguiti tanti altri che lo stesso definisce "complementi d'arredo con una doppia funzione: diffondere amore e dare nuova vita a materiali che altrimenti andrebbero buttati, come ad esempio i ritagli di legno delle falegnamerie". Ma non si serve solo di questo: il giovane ed eccentrico artista recupera materiali di goni tipo, come resti di elettrodomestici e quant'altro, reperibili purtroppo nelle campagne salentine, dove si accumulano la maggior parte dei rifiuti, e dà vita a simpatiche e bizzarre costruzioni.
E così, da un semplice gioco, costruire Robottini Pacifici diventa un vero e proprio lavoro. Costruisce per vendere e per ridare vita a cose o oggetti destinati a rimanere mera spazzatura. "Costruisco cose da sempre, mi piace dare agli oggetti una seconda possibilità facendoli rivivere nelle case, nei luoghi di lavoro, nel cuore delle persone"- dice, dando un grande insegnamento e una lezione di vita che sensibilizza il tema del riciclaggio e della lotta allo spreco delle risorse, invitando a credere sempre nelle proprie capacità e nei propri sogni.