Sebbene non sia più al centro di dibattiti o di grandi polemiche come accadeva un tempo, sul tema della xylella non si abbassa il livello d'attenzione posto da studiosi, docenti o agricoltori.
Il nuovo studio sulla sputacchina arriva questa volta dall'entomolgo Francesco Porcelli, docente del dipartimento di Scienze del suolo dell'Univerità Aldo Moro.
Secondo lo studioso, esisterebbe una cimice assassina, Zelus, in grado di debellare il vettore del virus. La cimice sarebbe arrivata in Europa nel 2012, sarebbe presente in diversi agroecosistemi o nelle aree urbane e non sarebbe pericolosa per l'uomo o per gli insetti utili. Secondo Porcelli, quindi, Zelus, trovandosi anche sulle piante infestate da sputacchina in quanto piene di possibili predatori per la cimice, potrebbe fungere da insetticida vivente sostenibile e come tale andrebbe coltivato in grandi quantità. Un candidato ideale, quindi, questa cimice, per controllare e gestire l'infezione da Xylella, minimizzando i danni causati agli ulivi da altri parassiti.