Puglia, la signora "in giallo". I weekend di gennaio invece saranno tutti 'arancioni'

Il Presidente Conte e il Ministro Speranza Il Presidente Conte e il Ministro Speranza

"Vivere a colori" cantava Alessandra Amoroso, e sembra quasi una profezia a giudicare dal fatto che da mesi la vita degli italiani è scandita dai colori delle zone, rosse, gialle o arancioni.

Una decisione e una strategia che parte proprio dal Governo, per suddividere le zone con meno contagi da quelle con un indice di casi positivi al Covid-19 più alto, dettando regole precise da seguire in base a questo, e intervenendo con indicazioni più rigide nelle zone rosse e più elastiche nelle regioni di colore diverso. Da oggi, 9 gennaio, e domenica 10, ad esempio, si tornerà in zona arancione, così come per tutti i weekend del mese di gennaio. Da lunedì 11, invece, la scelta del colore di una Regione, sarà stabilita in base ad un preciso criterio: se l'indie Rt, il parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva dopo l’applicazione delle misure di contenimento, sarà compreso tra 1 e 1,25 si resterà in zona arancione, se l'indice di contagio supererà il valore 1,25, scatterà automaticamente la zona rossa. Nelle zone rosse sarà consentito a massimo due persone di andare a trovare amici o parenti ma solo all'interno del proprio Comune (e non più fuori Comune come invece è stato possibile fare in occasione delle festività natalizie); resteranno aperti solo gli alimentari, le farmacie, i parrucchieri e i negozi che vendono beni di prima necessità. Resterà sempre valido il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino; mentre negozi, bar e ristoranti resteranno chiusi.
Durante i weekend, per spostarsi verso altri Comuni sarà necessaria l'autocertificazione, dimostrando che lo spostamento è motivato da motivi di salute, lavoro o stretta necessità. I bar e ristoranti sono chiusi tutto il giorno, ma con asporto fino alle 22 e consegna a domicilio; aperti invece i negozi, i parrucchieri e i centri estetici. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha poi ha proposto la creazione di una quarta fascia di rischio, una "zona bianca" nella quale entrerebbero le regioni con gli indicatori migliori.
E porta proprio la data di ieri, l'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che pone la Regione Puglia nella fascia gialla almeno per i prossimi giorni; nessuna Regione, invece, in zona rossa. Per adesso. O perlomeno temporaneamente, fino al 15 gennaio, quando potrebbe essere emanato un nuovo Dpcm, che dovrebbe eventualmente tenere conto dei nuovi contagi e di un aumento dei casi che gli epidemiologi si aspettano a breve. Sostanzialmente, in questi giorni quindi sarà consentito spostarsi nel proprio Comune o anche in altro Comune, senza uscire dalla propria Regione; si potranno andare a trovare amici e parenti o fare la spesa anche fuori dal Comune, e non servirà l'autocertificazione. I negozi saranno aperti; bar, pasticcerie e gelaterie saranno aperte fino alle 18 e si potranno effettuare consumazioni al tavolo (max 4 persone non conviventi) o al bancone.
Una scelta, quella dell'ingresso in zona gialla per la Puglia, che, sebbene si basi su criteri e dati precisi come ad esempio l'indice Rt (della trasmissibilità dei contagi) che sembrerebbe non superare il valore 1, che non è stata condivisa dal Presidente Michele Emiliano che, su Facebook, scrive ai cittadini: "Oggi il Ministero della salute ha posto la Puglia in zona gialla e quindi al minimo delle restrizioni. Questa la conseguenza dell’indice RT pari ad 1 e della capienza della rete ospedaliera che mai ci ha mandato in zona rossa come pure è successo a tante altre regioni con storia sanitaria positiva.
Sinceramente avrei preferito una decisione politica del governo per mandare tutta l’Italia in arancione come ho sostenuto sin all’inizio della scelta del sistema delle tre diverse colorazioni. Ma al di là della zona gialla, abbiamo un indice di incremento dei contagi che non mi rassicura per niente". Il governatore poi aggiunge: "Rivolgo dunque l'appello di lavorare e studiare da casa a tutti coloro che possono fare a meno di uscire di casa e che possono operare a distanza attraverso la tecnologia. E di non uscire se non per stretta necessità. In particolare rivolgo un appello a tutto il mondo della scuola perché non spinga le famiglie ad andare a scuola in presenza. La mia non è una crociata contro la didattica in presenza, che anche per me e senza alcun dubbio è preferibile a quella a distanza".

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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