La questione migratoria, dall'Africa e non solo, sembra essere un motore scatenante di questo male sociale. La propaganda politica, a favore dell'accoglienza di chi ne ha diritto secondo le norme internazionali o di chi difende la politica dei porti chiusi, alimenta continuamente il dibattito sulla questione migratoria, se ne discute nei salotti e nelle televisioni non solo italiane, ma di tutta l'Europa. Il Vecchio Continente risulta sostanzialmente diviso sul tema migranti, tanto è vero che il divario tra Europa mediterranea e settentrionale è ancor più marcato rispetto alle vicende di politica economica e fiscale. Il fenomeno dilagante del razzismo e della xenofobia, che preoccupa la società e non solo, sarà sviscerato durante questi tre giorni, che serviranno a delineare un quadro d'insieme a livello normativo, giuridico e legislativo e capire, anche storicamente e culturalmente, come questo fenomeno si sia radicato così prepotentemente. Il programma è così strutturato: 4 Giugno, Lectio Magistralis del prof. Edoardo Massimilla (Università "Federico II" di Napoli), intervento di Massimo d'Aprile ("Il razzismo antisemita negli anni Trenta e la nascita delle fake news"), Mario Bochicchio ("Big Data, algoritmi razzisti ed altri scenari prossimi venturi"), Fabio Pollice ("Razzismo e narrazioni dell'altro e dell'altrove"), Terri Mannarini ("L'altro nemico. Processi socio-cognitivi e simbolici"), Guglielmo Forges Davanzati (La deindustrializzazione e i flussi migratori in Italia), Mimmo Pesare (Paranoia e razzismo. Clinica della struttura xenofoba della personalità), Antonio Ciniero (L’altro, lo straniero, il nemico. Le politiche migratorie europee tra razzismo e discriminazione”), Francesco G. Giannachi (L’altro a Bisanzio: sentirsi unici nella Polis multietnica).

 Domani, mercoledì 5, e giovedì 6 giugno, altri esperti si confronteranno su questo delicato tema parlando di razze, antisemitismo, alterità, esclusione, diversità, legislazioni schiaviste, eugenetica, diritti umani, evoluzione e degenerazione del razzismo contemporaneo.