Insieme avevano esordito come dirigenti di un club di calcio, nella stagione 2015-16, quando la loro squadra, il Lecce, era impelagata nell’inferno della serie C.
Il presidente Saverio Sticchi Damiani e Stefano Trinchera si sono ritrovati. Questa mattina, nella sala stampa del “Via del Mare”, l’ex difensore giallorosso è stato presentato come direttore sportivo dl club salentino. Figura, questa, che mancava, ha spiegato Sicchi Damiani, ma per la quale si è voluto scegliere con calma, perché migliorare l’assetto del management dell’area tecnica può portare più giovamento che acquisire un giocatore. E Trinchera non è uno qualunque, visto che mesi fa è stato premiato dall’Adiscop (Associazione direttori e collaboratori sportivi) quale miglior direttore sportivo della serie B. Emozionato «come fosse la prima volta» si è detto il quarantasettenne nativo di Copertino per il ritorno nel club nel quale era cresciuto come calciatore. Un sogno che si avvera, ha sottolineato. La sua speranza: «Avvicinarmi alla professionalità e allo stile di Pantaleo Corvino». Quest’ultimo, direttore dell’area tecnica del Lecce, ha riferito che Trinchera, a differenza di altri giovani direttori sportivi, è uno che sa ascoltare chi ha più esperienza di lui. Se ne era andato dal club giallorosso a malincuore, l’ex calciatore, perché non si sentiva pronto per questa società sportiva; adesso è forte di una certa esperienza. Un’altra professionalità, dunque, per riportare i giallorossi nel grande calcio. E a tal proposito Corvino ha risposto a chi dice che il Lecce nello scorso campionato non sia voluto andare in serie A. Il direttore dell’area tecnica giallorossa ha spiegato che, anzi, fra l’altro, tornare nella massima divisione avrebbe fatto acquisire al club cinquanta milioni, contro gli otto che arrivano alle squadre della serie B. Le malelingue fanno arrabbiare anche il presidente Sticchi Damiani. Il quale ha informato che in serie A si vuole andare e che i mancati incassi di quindicimila abbonamenti per diciannove partite, soldi persi a causa dell’emergenza sanitaria in corso, sono stati compensati dagli esborsi dei cinque soci che reggono la società giallorossa. Quindi, ha concluso l’avvocato leccese, i soldi ci sono.