Arturo Calabresi, romano, classe 1996 è un nuovo difensore del Lecce e questa mattina è stato presentato presso la Sala Stampa “Sergio Vantaggiato”
del Via del Mare dal responsabile dell’Area Tecnica Pantaleo Corvino che da tempo era sulle tracce del calciatore cresciuto nel Settore Giovanile della Roma. Durante la sua carriera Calabresi ha collezionato 50 presenze con la Nazionale Italiana (15 presenze nella Under 17, 8 nella Under 18, 12 nella Under 19, 7 nella Under 20 e 8 nella Under 21), 21 in Serie A e 65 in Serie B. Il Lecce lo ha prelevato dal Bologna che lo aveva dato in prestito al Cagliari prima dell’esperienza maturata del calciatore nel campionato della Ligue 1 francese tra le fila dell’Amiens dove ha collezionato 25 presenze con un campionato finito in anticipo a causa del Covid quando mancavano ancora 10 gare da disputare e che ha visto la sua squadra retrocessa d’ufficio.
Corvino prima delle domande dei giornalisti ha tracciato il profilo del calciatore precisando che se il Lecce ha riservato al difensore romano un contratto di tre anni è perché lo ritiene un calciatore dalle grandi potenzialità sottolineando il fatto che la società leccese non regala nulla a nessuno.
Queste le dichiarazioni del nuovo difensore del Lecce in risposta alle domande dei giornalisti presenti, tra i quali Elio Donno che pochi giorni fa ha festeggiato 60 anni di firma come giornalista del Corriere dello Sport al quale i colleghi presenti hanno indirizzato un caloroso applauso:
Il campionato di Serie B è un campionato che conosco bene per averci giocato tre anni e che mi ha dato tanto; secondo me sarà un campionato equilibrato come gli altri anni ma come sempre anche pieno di soprese e di insidie e quindi imprevedibile. L’ultimo anno è stato per me il più difficile soprattutto dal punto di vista della continuità nel giocare. Non ho avuto la possibilità di fare la preparazione con il Bologna ma l’ho fatto ugualmente con i miei preparatori personali prima a Roma e poi a Bologna. Ho lavorato tanto, non mi sono mai fermato anche perché venivo da un anno durante il quale ho giocato poco. Mi manca il ritmo squadra ma quello si trova soltanto entrando in campo insieme ad i compagni.
Dopo tante situazioni che si sono intrecciate oggi ho una fame incredibile di ripartire e di rimettermi in gioco e ringrazio la mia nuova società per avermi dato questa possibilità. Non vedo l’ora di iniziare.
Ho avuto la possibilità di sperimentare molti ruoli e questa mia duttilità sarà utile alla squadra.
Il campionato francese mi ha dato la possibilità di confrontarmi con un calcio molto diverso da quello italiano, un calcio molto fisico con tanti cambi di fronte. All’inizio mi sono trovato in difficoltà ma poi mi sono adeguato e questa esperienza sicuramente mi ha lasciato molto dal punto di vista della crescita.
Lecce mi trasmette un grande senso di appartenenza e questa è la cosa che mi piace di più.
Sono cresciuto con un papà attore che ho sempre seguito anche sul set ma la mia passione è stata sempre lo sport e soprattutto il calcio. I miei genitori hanno capito molto presto che era questa la strada che volevo seguire.