“Le Luci della Centrale Elettrica”, il cantante Vasco Brondi fa tappa nel Salento

Sabato 19 agosto 2017 (ore 22 - ingresso 15 euro) nell'Anfiteatro Romano di Lecce, appuntamento conLe Luci della Centrale Elettrica”.

Il progetto di Vasco Brondi approda nel Salento per una tappa del tour estivo di presentazione del quarto album "Terra". Sul palco il cantante ferrarese sarà affiancato da Marco Ulcigrai (chitarra), Matteo Bennici (basso), Giusto Correnti (batteria) e Angelo Trabace (tastiere). Il concerto - organizzato da Coolclub e Molly Arts con il patrocinio del Comune di Lecce e con il sostegno di Dreher - è una data speciale del Sud Est Indipendente.

Dopo
“Canzoni da spiaggia deturpata” (2008), “Per ora noi la chiameremo felicità” (2010) e “Costellazioni” (2013), Terra - prodotto artisticamente da Vasco Brondi e Federico Dragogna e uscito nel marzo 2017 - contiene dieci brani inediti: A forma di fulmine, Qui, Coprifuoco, Nel profondo Veneto, Waltz degli scafisti, Iperconnessi, Chakra, Stelle Marine, Moscerini e Viaggi disorganizzati. Dieci canzoni, dieci storie narrate per immagini che fotografano il tempo in cui viviamo. Dieci trame per unico filo colorato, tessuto nel modo visionario e lucido che ha reso Vasco Brondi uno degli artisti italiani più riconosciuti e riconoscibili degli ultimi dieci anni, e che in 'Terra' si dimostra capace di raccontare i cambiamenti culturali e sociali che hanno contraddistinto gli ultimi decenni attraverso una musica che sempre di più sposa l’attitudine cantautorale con i suoni e i ritmi del mondo. «Terra è un disco etnico – ha scritto Vasco Brondi - ma di un’etnia immaginaria o per meglio dire “nuova” che è quella italiana di adesso. Dove stanno assieme la musica balcanica e i tamburi africani, le melodie arabe e quelle popolari italiane, le distorsioni e i canti religiosi, storie di fughe e di ritorni». Il disco è uscito «a forma di libro. Dentro, oltre al disco, c’è il suo diario di lavorazione, si chiama “La grandiosa autostrada dei ripensamenti”, ed è un diario di viaggio e di divagazioni dell’anno e mezzo di scrittura e degli ultimi tre mesi di registrazioni in studio. È ambientato tra l'Adriatica e un'isola vulcanica, tra studi di registrazione seminterrati e paesi disabitati in alta montagna, tra la Pianura Padana, il Nord Africa e l'America». La copertina, che per i precedenti album era sempre stata affidata a dei grandi illustratori (Gipi, Andrea Bruno, Marco Cazzato e Gianluigi Toccafondo), questa volta è stata realizzata osservando l’opera di land art “Seven Magic Mountains” dell’artista Ugo Rondinone, svizzero che vive a New York La fotografia invece è di Gianfranco Gorgoni
; originario di un paese che si chiama Bomba, in Abruzzo, si è poi trasferito a New York negli anni Sessanta ed è diventato tra le altre cose un’importante fotografo di Land Art, quando questa forma d’arte non aveva ancora un nome.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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