L’handicap è innanzitutto un “fenomeno sociale”: con questo termine – la Treccani - intende la condizione di svantaggio di chi, in seguito ad una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale ed è pertanto meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane.
A Monteroni di Lecce, e precisamente in Via Sabato 17, vi è l’"Associazione Volontari Giovani e Persone con Disabilità”, che è titolare del “Centro Polivalente per persone Diversamente Abili” autorizzato dalla Regione Puglia e dal Comune di Monteroni di Lecce; inoltre presso la stessa Associazione è attivo lo “Sportello INFORMAHANDICAP” gestito in collaborazione con il Centro Servizio Volontariato Brindisi-Lecce in maniera gratuita, per l’integrazione delle persone disabili.
L’Associazione, che nasce come risposta alle problematiche delle persone diversamente abili e delle loro famiglie, è gestita magistralmente dal coordinatore Tonino Mello e dagli educatori professionali (Giusy e Stefania) e dal Presidente Costantino Grasso e dai vari collaboratori nel rispetto della normativa vigente.
Qui, l’approccio globale ai bisogni dell’ospite è garantito da un’equipe multidisciplinare e dalla definizione di un progetto individuale, condiviso con la famiglia, che garantisce a ciascuno ospite (attualmente in 17) le risposte ai suoi bisogni riabilitativi, educativi, di cura, di socializzazione e di integrazione sociale.
Gli utenti vengono coinvolti in una molteplicità di attività atte a favorire e garantire aspetti legati alla cura della persona, favorire e garantire le attività cognitive, favorire e garantire la relazione interpersonale (attraverso la cura di obiettivi legati alla comunicazione verbale e non), favorire e garantire nell’ambito dell’affettività l’espressione delle emozioni e dei sentimenti ed accompagnare lo sviluppo consapevole dell’identità personale e di genere. Vengono altresì svolte attività socio ricreative-espressive come: la pittura, il teatro, la lettura, l’animazione musicale, la danza ed attività ludico-motorie.
Tante attività diverse ma con un comune denominatore: “sentirsi utili fa bene”.
Nei giorni in cui ho avuto il piacere di visitare il centro, mi sono imbattuto in delle anime pure, senza pregiudizi, senza timori reverenziali.
Ognuno di loro mi ha trasmesso qualcosa. Valentina e Cristian grandi osservatori, Marcello maratoneta instancabile, Claudio l’atleta americano, Salvatore l’interista e Lalla persa nel suo mondo parallelo. Non potrò comunque dimenticare: Simone, Marzia, Francesco, Gabriele, Luigi e mi scuso con chi non ho citato.
Ognuno di noi è unico e speciale con conseguente diversità. In questo senso si può intendere la diversità come una risorsa, in termini di crescita ed arricchimento personali. Solo attraverso la conoscenza e l’accettazione incondizionata dell’altro, come presupposto dell’etica della gioia, esiste confronto e riflessione.
Molti di noi considerano l’identità di una persona diversamente abile come un tesoro che non va scoperto, ma lasciato sepolto. Un vero viaggio non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi” asseriva Marcel Proust... e come dargli torto!.