I giocatori e i dirigenti dell'US Lecce si raccontano: “ecco come viviamo la quarantena”

di Vincenzo Casilli 13 Aprile 2020

Siamo in piena emergenza sanitaria, derivante dal dilagarsi del Covid 19, per il quale si cerca di combattere contro il tempo per evitare il peggio.

Quasi tutto il mondo è bloccato, tra cui anche quello del calcio. Il campionato di Serie A potrebbe riprendere a fine maggio per concludersi a fine luglio o inizio agosto. È questa una delle tante ipotesi che si prospettano, tra cui anche quella dettata da Stefano Antonelli, intermediario di mercato ed ex amministratore delegato del Torino, che dichiara che la soluzione per la prossima stagione potrebbe essere la Serie A a 22 squadre. 

In attesa di scoprire il futuro del massimo campionato italiano, l’U.S. Lecce fa il “punto della situazione”, insieme ad alcuni dei giocatori titolari ed anche dirigenti della società. 

Tra le dichiarazioni che trapelano dai profili ufficiali della società, quella di Donati che dice: “L’importante è mantenere vivo lo spirito di spogliatoio. Il difensore, entrato nella rosa del Lecce grazie al calciomercato di gennaio, specifica: “Io sto bene, non sono preoccupato ma non va sottovalutata questa contingenza: sono certo che seguendo le regole presto ne usciremo. Io sono rimasto a Lecce, con la mia compagnia e nostra figlia: passiamo il tempo in casa, a tutto tondo, con cucina, TV, musica e videochiamate. In serata, invece di fare l’aperitivo, facciamo il giro delle chiamate per fare compagnia a persone che sono sole in casa. Seguo il programma di lavoro assegnato e cerco di stare attento ai carichi alimentari. La mia giornata tipo? Sveglia presto, colazione e poi la mia compagna accudisce la bimba mentre mi alleno. Faccio corsa vicino casa e rientro facendo degli esercizi che ci ha consigliato il preparatore. Mi sono adattato con casse d’acqua e altri oggetti che ho trovato in casa per allenarmi". E alla domanda “Cosa manca in queste settimane a Giulio Donati?”, lui risponde: "Mi manca molto giocare, mi manca lo stadio e mi mancano i tifosi. Con i compagni ci sentiamo spesso, sia singolarmente siamo come gruppo. L'importante è cercare di mantenere sempre vivo lo spirito di spogliatoio".

Deiola, invece, commenta così il periodo di quarantena 'obbligata': “Mi manca il profumo del campo, ma questo Lecce alla fine si salverà” - Ingaggiato nel mercato di gennaio, dal Cagliari, con la formula del prestito con diritto di riscatto, in favore del Lecce, e di contro riscatto, in favore del Cagliari, il centrocampista Alessandro Deiola dichiara: “Posso ricoprire indifferentemente entrambi i ruoli e sono a disposizione del mister, al quale competono le scelte. Nel modulo del Lecce mi trovo benissimo e mi sono inserito in fretta. Il nostro allenatore è molto bravo a tirare fuori il meglio a ciascuno di noi , giorno dopo giorno, spiegando cosa si aspetti nelle varie situazioni. Se, come da più parti si garantisce, il campionato riprenderà e verrà concluso, il Lecce dovrà lottare sino in fondo per meritare la permanenza in massima serie. Abbiamo dimostrato di potercela giocare a viso aperto con tutti – sostiene ancora Deiola - La nostra forza è stata e dovrà essere questa. Dovremo riuscire ad affrontare tutti gli avversari senza paura, con la convinzione di potere strappare a chiunque punti utili per restare in A. Sto cercando di vivere questa brutta situazione con tranquillità, soprattutto ora che iniziamo ad avere l’impressione che le cose si stiano pian piano risolvendo. Vivo a Lecce, con mia moglie e mia figlia. Siamo in contatto con parenti ed amici tramite video chiamate e messaggi. Mi mancano gli allenamenti con i compagni e correre e lottare la domenica, in partita, sul rettangolo verde, con la squadra. Ma anche fare una passeggiata all’aria aperta con la famiglia. Speriamo di tornare presto alla normalità. Bisogna tenere duro ancora per un po’. In questa fase seguo il programma di lavoro ed alimentare fornitoci dallo staff”.

Giocare in estate? Sarebbe strano. Qui fa caldo ad aprile, figuriamoci in estate… Comunque devo molto al mister e qui lo ringrazio, è stato lui a portarmi a Lecce dopo l’esperienza di Terni. Mi ha fatto crescere e se sono in Serie A lo devo a lui. Gioco nello stesso ruolo in cui giocava lui e pretende molto da me, è un vero martello”- dice invece Petriccione.

Alla domanda su come trascorre la quarantena, il difensore Calderoni ha invece commentato così: “Io e la mia famiglia stiamo bene, ma siamo abbastanza preoccupati per questa situazione. I dati sono ancora allarmanti, non si sa quando finirà. Faccio esercizi da palestra, dove non ho gli attrezzi mi aiuta mia moglie. Cerchiamo di organizzarci con quello che abbiamo a disposizione. Quando torneremo in campo vorrà dire che questo brutto virus sarà stato sconfitto. In campionato, per il resto, sono riuscito a fare tre gol. Ho provato un’emozione incredibile, soprattutto nella gara vinta contro la Spal. Il gol più bello ed indimenticabile resta quello segnato a San Siro contro il Milan”.

Il capitano Marco Mancosu, dal canto suo, dichiara: “Non mi aspettavo tutto questo, prima della pausa forzata possiamo dire che era una bella stagione, stavamo lottando per una salvezza che sapevamo era difficile conquistare e anche a livello personale sta andando molto bene. Qui a Lecce c’è una grande passione, per le partite di cartello c’erano trentamila persone. Il Salento assomiglia un po’ alla Sardegna, è una penisola e dicono che non faccia parte della Puglia: si sta bene. Il gol più bello? Col Napoli di punizione, penso sia stato il migliore. Sogno? Per me la continuità è già un grosso traguardo, quello che viene viene. I discorsi li lascio al mio procuratore, mi distrarrei e voglio rimanere concentrato sul campo. Ho preso anche io l’ultimo treno per arrivare in Serie A. Penso sia una metafora della vita, mai mollare perché la vita ti può sorprendere.

Anche il mister Liverani da detto la sua, in un’intervista sul profilo Instagram, ed una piacevole chiacchierata con Bernardo Corradi - suo ex compagno di squadra ai tempi della Lazio. “Trascorro questo periodo da solo, a Lecce. All'inizio prima dei decreti c'era un pizzico di vita in più, ma con l'ultimo decreto tutto è diventato abbastanza pesante. Diventa difficile studiare, non si riesce neppure a vedere l'obiettivo. Non c'è inoltre una linea definitiva, gli interrogativi sono tanti. Normale è che, contemporaneamente, sorgano tante difficoltà. Tutti vorremmo ripartire al più presto". E poi, tante le parole d'amore verso piazza e club giallorosso: "Lecce è una piazza eccezionale, cosa che avevo notato già negli anni scorsi. Quando ero arrivato c'era delusione dopo le tante finali perse in C, ma ho trovato comunque grande passione. Poi, grazie anche ai tanti fuorisede presenti, abbiamo visto pieni anche diversi settori ospiti. E quest'anno, tra abbonati e spettatori, siamo tra le prime 6-7 posizioni. Notevole". E su Falco aggiunge: "E' un giocatore atipico. A lui piace giocare in una determinata zona di campo, per questo abbiamo deciso di costruire una squadra un po' asimmetrica".  

Infine, la parola al Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, che dichiara: “Il Lecce vuole conquistare la salvezza sul campo”. Il presidente esce allo scoperto e dichiara la ferma volontà della proprietà del club giallorosso di lottare per ottenere la permanenza sul rettangolo verde.

È quanto emerso nel corso della diretta Instagram di ieri pomeriggio sulla pagina ufficiale della società di via Colonnello Costadura. “La nostra posizione è molto chiara ed è stata chiara sin dal primo momento - ha detto il massimo dirigente del Lecce” -. “Noi siamo allineati con quello che ci dice l'Uefa e con quello che ci dice la Lega di serie A. Il calcio, ove ci dovessero essere delle condizioni sanitarie per ripartire, deve ripartire altrimenti è un sistema che rischia di implodere su se stesso. E il Lecce è a disposizione per proseguire, se necessario, a una condizione fondamentale: che si rispetti la salute degli atleti e che ci siano controlli rigorosi.

© 2020 Associazione TOTEM NORD SALENTO - P.I. 04700300751 • powered by PLUSadv